A sostenere questi numeri è Anief-Confedir che accusa anche la spending review che non paga più le indennità di reggenza dei vicari, tornati a fare i docenti o relegati a collaboratori di secondo piano.
Poiché le rimanenti assunzioni del travagliato concorso del 2012, da attuare nei prossimi giorni, saranno nella migliore delle ipotesi 630 (tante ne ha chieste il Ministero dell’Istruzione ai dicasteri del Mef e della Funzione pubblica), ciò comporta che nell’a.s. 2014/15 rimarranno comunque almeno 2.070 gli istituti orfani della loro guida. Che corrisponde quasi ad una scuola su quattro
La situazione, tra l’altro, potrebbe diventare da allarme rosso, qualora lo Stato dovesse finalmente dare seguito a quanto stabilito dalla Consulta, con sentenza 147/2012, che ha espresso parere contrario alla sparizione di 2.100 scuole autonome attuata dal 2011 a seguito dell’approvazione della Legge Tremonti-Gelmini 111/2011 che ha fissato l’obbligo di accorpamento in istituti comprensivi di scuole d’infanzia, primaria e medie con meno di mille alunni.
Inoltre, sulla cancellazione delle autonomie scolastiche pesa non poco il mancato accordo con le Regioni, invece reputato indispensabile dalla Legge 128/13.
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