Il proposito espresso chiaramente sarebbe quello di non insistere con i tagli lineari delle gestioni del passato ma di procedere con tagli selettivi. Le ipotesi in pista sono tante: dalla razionalizzazione dei dipartimenti e dei dirigenti della presidenza del Consiglio alla necessità di coordinare meglio Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Corpo forestale, dal riordino della rete diplomatica e consolare alla revisione di incentivi e trasferimenti da parte di diversi ministeri alle imprese, che varrebbero fino a 4 miliardi.
L’accetta sui ministeri potrebbe garantire sulla carta una dote di 21,5 miliardi, ma col rischio di intaccare pesantemente pensioni e welfare, mentre si fa strada l’ipotesi sempre più accreditata di intervenire sia sulle partecipate, che potrebbe portare mezzo miliardo per il 2015, e sulle privatizzazioni.
Questi tagli, come è facile capire, sono l’unico viatico possibile per consentire a Renzi di mantenere tutte le promesse, comprese le assunzioni dei precari della scuola, i concorsi e l’edilizia. Ma riuscirà scucire da ciascun ministero il 3% del proprio budget? Domanda dalle cento pistole e col colpo in canna
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…