Aule con banchi singoli, arredi rinnovati, recupero di istituti dismessi, lezione anche in cinema, musei e teatri, laddove gli spazi della scuola non fossero sufficienti e per aumentare l’organico. Così dovrebbe ripartire la scuola il 14 settembre e per avere tutto questo sono stati stanziati 3 miliardi e trecento milioni, mai tanti soldi tutti in una volta.
Secondo quanto riporta l’Ansa, all’interno di questo stanziamento, e per fare fronte a tutte le cautele dovute per non fare entrare nelle scuole contagi di sorta, sono previsti anche ingressi scaglionati in classe e sui mezzi pubblici per fasce d’età per evitare sovraffollamenti.
Tuttavia, e di fronte a tanto dispiegamento di soldi, si fa pure notare che il 20-30% degli istituti ha bisogno di ristrutturazioni e sarà necessario fare ricorso a spazi esterni.
Sottolineato quello che certamente non è un dettaglio, la ministra Lucia Azzolina fa i conti dei fondi: “Quando sono arrivata al ministero ho chiesto di poter vedere i conti e i soldi non spesi. Mi è stato detto che ero il primo ministro a fare questa domanda. C’erano 800 milioni di euro del Programma operativo nazionale del Ministero dell’Istruzione non spesi e ora li stiamo spendendo. Quindi quel miliardo che si cercava in realtà c’era già ma nessuno lo aveva visto. Quindi per settembre abbiamo 2,5 miliardi, perché 1,5 lo avevamo messo nel decreto rilancio e ora abbiamo un miliardo in più”, a cui si sommano gli 800 milioni di euro. Totale, 3,3 miliardi”.
Da gennaio sono 4,6 i miliardi di euro a disposizione del dicastero, ai quali se ne aggiunge uno derivante dallo sblocco dei cantieri edili e dai fondi per il digitale. Dunque i fondi serviranno anche ad implementare l’organico, “soprattutto quello della scuola dell’infanzia perchè se si dovranno tenere lezioni a piccoli gruppi di bambini allora saranno necessari più docenti”.
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