Qualcuno dice che è per far emergere il lavoro sommerso degli insegnanti, ma dopo tutte le riforme imposte dall’alto, che hanno avuto come unico effetto di affossare sempre più la scuola pubblica, scusate ma non mi fido più dei bei proclami.
E’ tanto che se ne parla e molti ministri hanno già proposto in sordina di aumentare l’orario settimanale dei docenti (addirittura a parità di stipendio!), ma fra i docenti circola da sempre un detto: “CHI TOCCA LA SCUOLA MUORE”. Questa potrebbe sembrare la minaccia di una casta ferocemente arroccata ai propri privilegi, ma in realtà dietro questa frase si cela una grande verità. Su tutte le cabine che contengono congegni ad alta tensione c’è il cartello giallo di “PERICOLO!”, ma un elettricista esperto e cauto sa riparare il guasto senza subire o provocare danni. Voglio dire questo: un ministro che si avvicinasse alla Scuola come un dilettante qualsiasi si avvicina ai cavi dell’alta tensione, sarebbe destinato a produrre notevoli danni, a se stesso e agli altri. Basta vedere che fine ha fatto la ex Ministra Giannini e tutto il PD.
Insomma voglio dire che per metter mano ad un meccanismo delicato e complicato come la Scuola Pubblica, occorrono persone molto competenti e soprattutto occorre una visione globale e lungimirante di tutti i cicli scolastici collegati fra loro.Ma soprattutto una cosa oggi occorrerebbe con urgenza: abolire la Scuola-Azienda e ripensare ad una scuola che innanzitutto educhi alla convivenza civile e formi delle persone mature, visto che le famiglie non sono più in grado di farlo.
Ma torniamo al problema dell’orario di servizio dei docenti. Adesso scandalizzerò tutti i colleghi con questa affermazione: “Bene, portiamo l’orario a 30 ore settimanali per tutti, ma solo a queste condizioni:
In caso di contrattazione sindacale su questo tema, consiglio a tutti i sindacati di faremuro pretendendo la garanzia del rispetto di queste due semplici condizioni. A quel punto il Ministro di turno si troverebbe costretto a fare un passo indietro perché impossibilitato a garantirle, oppure sarebbe costretto a trovare un bel po’ di miliardi da investire sulla Scuola Pubblica Italiana. Dimenticavo la terza ipotesi: che il MIUR se ne freghi completamente delle nostre ragioni e che ci risponda con un detto molto in uso a Ferrara: “O mangiate questa minestra, o saltate dalla finestra!”.
Carlo Alberto Bacilleri
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