300 maestri cattolici all’Angelus del Papa. Che parla di sfida per l’educazione dei figli di separati o gay
Ci saranno anche più di trecento docenti e dirigenti dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc) a salutare e ringraziare papa Francesco durante l’Angelus in Piazza San Pietro del 5 gennaio, il primo domenica del nuovo anno. L’iniziativa rientra nel 20mo congresso nazionale dell’Aimc “Salviamo la scuola. L’impegno di tutti per il futuro del Paese”. E ne rappresenterà anche la conclusione.
“I maestri cattolici – si legge in na nota Aimc – faranno sentire il proprio affetto al Pontefice portando in piazza S. Pietro uno striscione lungo cinque metri con scritto ‘L’Aimc saluta Papa Francesco’”.
I lavori congressuali si sono aperti il 3 gennaio con la messa celebrata da don Salvatore Currò, assistente nazionale dell’Aimc e la relazione del presidente nazionale uscente Giuseppe Desideri. Il 4 gennaio hanno arricchito il dibattito del congresso Alessandro Diotallevi, costituzionalista, di Massimiliano Dragoni, segretariato Commissione europea, e di Pierpaolo Triani, dell’Università Cattolica di Piacenza.
Parole di incoraggiamento per l’azione dei docenti erano giunte dal segretario di Stato vaticano, mons. Pietro Parolin, in occasione dell’avvio del congresso nazionale. Intanto, Civiltà Cattolica pubblica il colloquio che Bergoglio ha avuto lo scorso novembre con i Superiori Generali. Per il pontefice quella sui bimbi con genitori separati o gay è diventata una sfida educativa inedita e difficile. “Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: la fidanzata di mia madre non mi vuol bene”, ha detto il papa. E ancora: “la percentuale di ragazzi che studia nelle scuole e che hanno i genitori separati è elevatissima. Le situazioni che viviamo oggi dunque pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”, ha sottolineato Bergoglio.