Che aveva lo scopo di fare il punto sullo stato di attuazione dell’iter verso l’introduzione del friulano nelle scuole e di spiegare le procedure stabilite dal Piano, che è stato approvato dalla Giunta regionale lo scorso venerdì.
Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione in Italia ad avere avviato un’operazione che mira all’inserimento nella prassi e tra le materie scolastiche di una lingua minoritaria attraverso l’iter privilegiato dall’Amministrazione, scegliendo l’attuazione della normativa, attraverso la predisposizione di un regolamento di attuazione ed evitando procedure di modifica della stessa, che ne avrebbero ulteriormente procrastinato l’applicazione nel sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia.
E’ stato costituito un elenco di 350 insegnanti che sono già in possesso dei requisiti per l’insegnamento in lingua friulana, ai quali altri potranno aggiungersi in quanto lo stesso elenco verrà aggiornato ciclicamente.
E’ stato fra l’altro evidenziato che “occuparsi della lingua friulana, oggi, non rappresenta né un lusso né un capriccio” per gli amministratori e per i cittadini di questa comunità. Ma rappresenta ciò che l’ente pubblico è chiamato a fare anche in considerazione delle caratteristiche plurilinguistiche che sono tra i fondamenti della specialità regionale”. Importante il rapporto con l’Ufficio scolastico regionale che ha consentito alla Regione di raccordare in maniera organica le esigenze formative, didattiche e organizzative, derivanti dalle opzioni espresse dalle famiglie degli alunni di avvalersi dell’insegnamento della lingua friulana tramite i piani dell’offerta formativa delle scuole. Il Piano permetterà altresì all’Amministrazione di compiere azioni di verifica e di valutazione delle attività svolte.
Esso prevede la continuità verticale tra i diversi ordini e gradi scolastici, il curricolo all’interno nel quale deve essere collocato l’insegnamento della lingua friulana, che l’opzione di assenso sia espressa dalla famiglia dell’alunno all’inizio di ogni ciclo e corso di studi, e contempla i traguardi formativi, e la valutazione degli allievi.
Lo strumento attuativo della legge sull’insegnamento del friulano nelle scuole sostiene inoltre che nella scuola dell’infanzia, in coerenza con gli indirizzi complessivi riguardanti detto segmento formativo e nel rispetto dell’autonomia didattica, l’approccio specifico all’insegnamento e all’apprendimento della lingua friulana dovrebbe assumere il connotato dell’immersione in contesti comunicativi e relazionati centrati sulla dimensione ludica per sperimentazione diretta da parte dei bambini dell’apprendere attraverso l’azione.
Nella scuola primaria invece, in coerenza con gli indirizzi complessivi riguardanti detto segmento formativo e sempre nel rispetto dell’autonomia didattica, l’intervento di insegnamento e apprendimento della lingua friulana dev’essere programmato nell’orario curricolare complessivo, e deve prevedere non meno di 30 ore annuali di insegnamento e apprendimento della lingua friulana per gruppo classe.
Com’è stato sostenuto, dallo screening effettuato dalla Regione, al momento sono oltre 300 i docenti già in grado di insegnare in lingua friulana. Un numero che non è definitivo e lo sarà all’avvio dell’anno scolastico, il prossimo 12 settembre.
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