Un bando PON da 350 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica nelle regioni del sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Lo stanziamento, pubblicato lo scorso agosto e rilanciato dalla presidente del Consiglio dei Ministri è rivolto alla messa in sicurezza e alla riqualificazione degli immobili pubblici ad uso scolastico.
Lo stanziamento dei fondi strutturali europei sarà così ripartito tra le cinque Regioni: Sicilia (115,220 milioni di euro), Campania (101,815 milioni), Puglia (62,755 milioni), Calabria (53,655 milioni) e Basilicata (16,555 milioni). Il Miur ha inoltre modificato i termini per la presentazione delle proposte progettuali: la data iniziale è stata posticipata al 20 novembre (dalle ore 10) mentre per l’invio c’è tempo fino alle ore 15 del 22 gennaio 2018.
INTERVENTI FINANZIABILI
Gli interventi finanziabili riguardano l’adeguamento e il miglioramento sismico, la messa in sicurezza finalizzata all’ottenimento dell’agibilità degli edifici, la bonifica dall’amianto e da altri agenti nocivi, l’accessibilità e il superamento delle barriere architettoniche,
oltre all’efficientamento energetico e, in senso più ampio, il miglioramento dell’eco-sostenibilità degli edifici.
Potranno essere finanziate anche attività legate all’attrattività delle scuole, intesa come miglioramento della qualità ed ammodernamento degli spazi per la didattica e la realizzazione di spazi funzionali per lo svolgimento di servizi accessori agli studenti
come per esempio: mensa, spazi comuni, aree verdi, realizzazione di infrastrutture per lo sport e per gli spazi laboratoriali.
ADEGUAMENTI ANCORA A RILENTO
Sul tema della sicurezza degli istituti scolastici nel 2014 è stata istituita una specifica Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con diversi finanziamenti sono state stanziate risorse per 4,6 miliardi.
Ma secondo uno studio di Cittadinanzattiva solamente l’8% degli edifici sono adeguati sismicamente mentre per Legambiente, nonostante i fondi stanziati, le riqualificazioni procedono troppo a rilento. Emblematico il caso di alcune scuole della Calabria
testimoniato dal programma Rai TV7, che oltre ad imporre una seria riflessione desta grande indignazione.