Oggi, 2 giugno, si è celebrato il 78° anniversario della nascita della Repubblica italiana e a Roma il presidente Sergio Mattarella, accompagnato dalle più alte cariche dello Stato, si è recato all’Altare della Patria per assistere all’alzabandiera e depositare una corna d’allora in omaggio al Milite Ignoto.
Dopo il sorvolato su piazza Venezia delle Frecce Tricolori, la tradizionale parata ai Fori Imperiali dele Forze Armate. Qui Claudio Baglioni ha interpretato l’inno nazionale accompagnato dalla banda interforze della Difesa.
Di fronte a lui la tribuna presidenziale dove oltre al presidente Sergio Mattarella, La Russa e Fontana, la premier Meloni, i ministri e altre cariche dello Stato. Successivamente, sotto una pioggia torrenziale, la banda dei carabinieri ha aperto la tradizionale parata.
La parata ha coinvolto le componenti dello Stato: personale militare e civile – tra cui 300 sindaci – che saranno poi seguiti da corpi armati e non armati, bandiere e stendardi, bande e fanfare militari.
Quest’anno il tema delle celebrazioni è “In difesa della Repubblica, al servizio del Paese”.
Nei cieli di Roma, oltre a velivoli, elicotteri e paracadutisti che l’hanno preceduta, si è quindi esibita la pattuglia acrobatica nazionale, la più numerosa al mondo: dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista. Dopo il sorvolo delle Frecce, il presidente Mattarella ha lasciato via dei Fori Imperiale a bordo della Lancia Flaminia, sulla quale era arrivato all’inizio della cerimonia.
Il presidente, Sergio Mattarella, in un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione del 2 giugno, ha scrityto: “Celebrare i settantotto anni della nascita della Repubblica Italiana richiama i valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia -, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione. Indipendenza e libertà sono conquiste che vanno difese ogni giorno, in comunione di intenti e con la capacità di cooperare per il bene comune”.
“I Padri della Patria erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà”, il messaggio di Mattarella. “Il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate – alla causa della pace e della stabilità internazionali è più che mai prezioso nell’odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente.
“La Repubblica è grata alle donne e agli uomini delle Forze Armate per i compiti assolti negli impegnativi teatri operativi ove sono chiamati ad operare, nell’ambito delle missioni delle Nazioni Unite, di quelle frutto della solidarietà fra i Paesi dell’Alleanza Atlantica, delle decisioni alle quali abbiamo concorso in sede di Unione Europea. La garanzia della civile convivenza, lo sviluppo e il perseguimento della giustizia internazionale sanno di poter contare sulla cornice di sicurezza offerta dalle Forze Armate. Nel fare memoria di quanti hanno perso la vita a difesa dei valori della nostra comunità rivolgo il mio deferente pensiero ai caduti che hanno contribuito a rendere l’Italia un Paese unito e una nazione libera e democratica. In questo giorno di festa giunga a tutti gli appartenenti alle Forze Armate l’apprezzamento del popolo italiano per il servizio svolto e l’augurio più cordiale”.
Il 2 giugno di 78 anni fa l’Italia, dopo la sanguinosa guerra e la dittatura fascista, votava, con suffragio universale nel quale erano presenti pure per la prima volta le donne, per la Repubblica