Dati positivi, quindi, che avvalorano l’impegno a favore dell’alternanza scuola-lavoro messo in campo da Unioncamere e dal sistema camerale ormai da tempo, rinnovatosi anche quest’anno con la terza edizione del progetto ScuolaLavoro, del quale oggi si è svolto l’evento conclusivo. Quasi 3mila sono i ragazzi protagonisti dell’iniziativa nei territori delle 44 Camere di commercio che, in tutta Italia, hanno aderito al progetto SCUOLAlavoro 2014: circa mille, provenienti da un centinaio di scuole secondarie, hanno partecipato a uno stage o tirocinio all’estero o in ambienti lavorativi internazionali a partire da maggio scorso; per altri 1.800, invece, provenienti da 170 istituti tecnici, professionali, alberghieri, per l’agricoltura, licei scientifici, classici, linguistici e artistici, ad ottobre scorso si sono aperte le porte di una delle 500 imprese che hanno scelto di ospitare un Jobday che si è svolto in contemporanea nel mese di ottobre sui territori delle 44 Camere attuatrici del progetto.
Infine, sulla piattaforma integrata FILO – formazione, imprenditorialità, orientamento e lavoro (www.filo.unioncamere.it) che ricerca e mette insieme le opportunità offerte dal sistema camerale per studenti, persone in cerca di lavoro, imprenditori e quanti aspirano a diventarlo, e nella pagina Scuolalavoro di Facebook (www.facebook.com/progettoscuolalavoro) sono raccolte le brevi video interviste via Skype che raccontano le storie e le emozioni dei giovani protagonisti di stage internazionali e JobDay di Scuola elevata al lavoro.
Sono oltre 310 mila, poi, gli stagisti e tirocinanti che hanno avuto modo di svolgere un’esperienza all’interno di un’azienda, l’1,3% in più rispetto al 2012. Ad aprire maggiormente ai giovani le porte dell’impresa sono state le attività con almeno 250 dipendenti, tanto che oltre 2 imprese su 3 si sono attivate su questo versante.
E’ il Nord-Est l’area che dimostra maggior disponibilità ad attivare stage e tirocini con il 17% delle imprese impegnato su questo fronte nel 2013, Friuli Venezia Giulia e Veneto (rispettivamente, 17,9 e 17,7%) che guidano la classifica regionale e da ben 5 province su 10 tra quelle a maggior diffusione di “imprese formatrici” per giovani stagisti (Rovigo, 21,4%; Treviso, 20,2%; Ravenna, 20,0%; Vicenza, 19,3%; Gorizia, 19,2%). A seguire il Nord-Ovest, che detiene una quota pari al 15,9%, ma piazza una propria provincia, Biella, in prima posizione nella graduatoria nazionale, con una quota del 21,9%, e che con ulteriori tre province (Mantova, 20,8%; Novara, 18,7%; Vercelli, 18,5%) completa quasi del tutto la classifica delle prime dieci. In linea con la media nazionale è la quota del Centro, dove si attesta al 13,6% la quota di imprese che hanno ospitato tirocinanti o stagisti, con la provincia di Pesaro-Urbino che occupa il sesto posto nella top ten provinciale. Distanziato il Mezzogiorno, che vede solo il 9,8% delle imprese disposte a far entrare stagisti all’interno dei propri processi produttivi. Oltre a un elemento di completamento dell’esperienza formativa, i tirocini assolvono anche all’importante funzione di consentire alle imprese di testare la preparazione e la capacità dei giovani di rispondere alle proprie esigenze, in termini di competenze e capacità possedute, anche per valutarne la possibilità di un inserimento lavorativo. Nel 2013 sono stati più di 29 mila (poco meno del 10% del totale, il 5,5% in più rispetto al 2012) i tirocinanti che hanno concluso la propria esperienza con un’assunzione nell’impresa che li aveva ospitati.
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