Unicef Italia conferma il drammatico episodio denunciato da alcune organizzazioni umanitarie: “Quattro bambini innocenti uccisi dall’esercito mentre tentavano di entrare in Turchia, in fuga da una guerra che dura da 5 anni, senza soluzione, basta così. E’ un atto che, se confermato, non ha precedenti, insopportabile”.
“Proprio alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato siamo costretti ad assistere all’ennesima oscenità. – dice Unicef – Chiunque spara a dei bambini che tentano di fuggire dal terrore è un criminale, come criminale è anche chi li costringe alla fuga dal loro Paese. Il mondo continua a tacere, l’Europa alza muri, la pace in Siria è lontana e nel frattempo le persone costrette a fuggire da questo paese sono 5,5 milioni, la cui metà sono proprio bambini che scappano da una guerra che non hanno certo voluto e che distrugge tutto, scuole, case, ospedali. Non si può rispondere con le armi alla disperazione”.
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L’Unicef ricorda, inoltre, che in Siria ci sono ancora 20 città sotto assedio e che proprio settimane fa le organizzazioni umanitarie avevano ammonito la comunità internazionale che l’esodo di siriani in fuga da Aleppo e altre città verso la Turchia avrebbe portato ad una nuova ondata migratoria, circa 400 mila persone, che avrebbero tentato di entrare all’interno del Paese che già ospita, non senza problemi, 2.5 milioni di siriani, più della metà dei quali sono come sempre bambini.
L’organizzazione umanitaria ha, quindi, chiesto l’intervento dell’Ue perché, “chi aspira ad entrare in Europa non può macchiarsi di episodi del genere”.
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