Tutto era iniziato nel novembre 2015 quando alcune mamme avevano notato un atteggiamento diverso dei propri figli nei confronti delle due maestre della classe e in modo particolare si rifiutavano di entrare allorché c’era la quarantenne ad accoglierli.
Inoltre una mamma aveva pure notate che la figlia, mentre giocava con le sue bambole a casa, aveva iniziato ad usare metodi violenti e alla domanda di cosa stesse facendo, la bimba rispondeva: “Faccio la maestra”.
Quella frase, insieme ad altri indizi, sarebbe stata una ulteriore conferma dei sospetti che già circolavano a carico della insegnante e così scattarono i controlli e dopo neppure un mese le videocamere dei carabinieri avevano ripreso quanto era più che sufficiente per chiedere la sospensione della 40enne dal lavoro e la conseguente denuncia.
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E infatti la maestra è stata processata con l’accusa di abuso dei mezzi di correzione e condannata a 4 mesi di reclusione, con sospensione della pena e tremila euro di risarcimento.
Sembra inoltre che la docente sarebbe stata soprattutto violenta con un bambino con qualche difficoltà. Lo avrebbe afferrato in modo energico per le braccia, sollevandolo per farlo mettere a sedere insieme agli altri bambini e, in almeno un’occasione, lo aveva tirato per i piedi trascinandolo di peso fino al centro della classe per poi costringerlo, in modo più che deciso, a stare a sedere. Per verificare le denunce i carabinieri avevano sistemato delle telecamere che registrarono quanto accadeva nell’aula.
Questi per lo più i metodi usati dalla maestra, 40 anni, insegnante in una scuola d’infanzia a Firenze.
L’avvocato difensore ha annunciato che ricorrerà in appello.