L’obiettivo è tagliare senza danneggiare i cittadini che probabilmente è un pio desio, una speranza; e forse sarebbe meglio definire tale ossimoro in inglese, come si è fatto con la spending rewiew, per non creare ansia.
Il commissario in due mesi, e col supporto di altri tecnici, dovrebbe verificare tutti gli elementi delle spesa pubblica non vincolati (come pensioni e stipendi) con l’obiettivo di realizzare tagli senza “danneggiare i cittadini” e a tale scopo gli sarebbero conferiti pure poteri operativi come avvenne col super prefetto Cesare Mori nel secolo scorso.
Per quanto riguarda la scuola, la svolta riguarderebbe soprattutto le supplenze.
Il Miur è al lavoro per assicurare il pareggio di bilancio nel 2013, tutto in quattro mosse.
La prima punta è diretta a rendere più efficiente la gestione delle supplenze e mettere in condivisione spazi come biblioteche e segreterie. La seconda riguarda gli affitti (ma esclude le scuole): la volontà è di concentrare tutte le attività tra la sede centrale di via Trastevere e gli uffici di viale Carcani, a Roma. Questo consentirebbe un risparmio di circa 9 milioni di euro, il 75% dell’attuale spesa. Il terzo obiettivo è la riorganizzazione degli uffici amministrativi, puntando a funzioni di indirizzo e coordinamento e riducendo le strutture che finora hanno gestito vari processi. Infine, un’ultima quota di risparmi dovrebbe arrivare dall’acquisto di beni e servizi online: in questo modo si punta a risparmiare circa 100 milioni, il 15% della spesa attuale.
Che significa “rendere più efficienti la gestione delle supplenze” non è dato capire, tranne che abbia ragione la Cisl che fatica a “vedere ulteriori margini di risparmio sulle supplenze, vista la parsimonia estrema con cui da molti anni vi si ricorre. Ci chiediamo come sia possibile considerarle uno spreco, quando servono a garantire la continuità nell’erogazione del servizio e la qualità dell’offerta formativa.”
E ce lo chiediamo anche noi, benché dubitiamo fortemente di quell’obiettivo del governo di tagliare senza danneggiare i cittadini. Infatti più di un ossimoro è forse un mascheramento perché tagliare la gestione delle supplenze danneggia sia i cittadini supplenti e sia i cittadini alunni che in mancanza del titolare dovranno o stare da soli o essere sfollati in altre classi o rimanere a casa. Vedremo.
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