Secondo la classifica europea, ma anche mondiale, delle università stilata da “Qs Europa 2025”, il solo punto forte, tra tutti i parametri analizzati, delle Università italiane è dato dalle pubblicazioni scientifiche per membro della Facoltà, una misura della produttività della ricerca, che è pari a 56,9, quasi il doppio della media europea.
Dunque, bene la ricerca, le collaborazioni con altri Atenei e le pubblicazioni prestigiose, ma il numero di insegnanti è sotto la media e le chances di lavoro sono ancora troppo poche per i laureati.
Nella classifica QS 2025, il Politecnico di Milano (111 posto al mondo) si posiziona al primo posto tra le università italiane, seguito da La Sapienza di Roma (132) e l’Alma Mater Studiorum- Università di Bologna (133). Il Politecnico di Torino sale al 241° posto globale, posizionandosi al quinto posto tra le università italiane.
La Sapienza, secondo quanto pubblica tg24.sky.it, si conferma per il quarto anno consecutivo al primo posto al mondo negli Studi classici, davanti a Oxford e Cambridge. Ma non solo. Da quest’anno entra al decimo posto anche con Archeologia. La Normale di Pisa, invece, è quinta in “Classics”, nonostante abbia perso una posizione. Nella top ten per singole discipline rientra anche il Politecnico di Milano, che è settimo sia in Architettura, dove ha guadagnato tre posizioni, che in Arte e Design (su di due posti) e nono in Ingegneria meccanica e aeronautica, nonostante abbia perso due posizioni. La Bocconi, invece, è settima in Marketing (era ottava) e nona in Economia gestionale, guadagnano due posizioni rispetto allo scorso anno. Si conferma, inoltre, 16esima in Economia e econometria e 17esima in Contabilità e finanza.
Nel mondo la classifica globale è la seguente, nonostante 4 università italiane siano nella top ten per singole materie:
1. Harvard University
2. University of Cambridge
3. University of Oxford
4. Stanford University
5. University of California, Berkeley (UCB)
6. Yale University
7. Massachusetts Institute of Technology (MIT)
8. New York University
9. University of California, Los Angeles (UCLA)
10. UCL
Le università italiane sono premiate nei programmi di scambio di studenti, sia in entrata che in uscita, e sulla diversità delle sue collaborazioni internazionali di ricerca ben al di sopra della media europea. Inoltre, il punteggio medio della Tuttavia, il punteggio dell’Italia per il rapporto docenti/studenti è meno della metà della media europea, evidenziando un problema persistente ancora da affrontare.
Come viene spiegato da QS World University 2025, uno dei fattori che penalizza le università italiane è il rapporto studenti-docenti: 20 a uno, contro 17 in Francia, 15 nel Regno Unito, 12 in Germania.
La scarsa internazionalizzazione è un altro problema: i nostri atenei continuano a essere poco attraenti sia per gli studenti che per i docenti stranieri, frenati dalla barriera linguistica e dai costi delle rette, tra i più alti d’Europa continentale.
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