Dal responsabile nazionale scuola del PCI riceviamo e pubblichiamo.
Quaranta anni fa con la promulgazione della legge 517 del 4 agosto 1977 la scuola italiana compiva un passo fondamentale nell’integrazione dei ragazzi e delle ragazze con disabilità. Una scelta forte, frutto del clima culturale di cambiamento e delle lotte sociali degli anni 60 e 70, che poneva il sistema scolastico del nostro paese all’avanguardia sul piano internazionale.
Purtroppo non possiamo solo limitarci alle celebrazioni ma a esse dobbiamo unire un forte allarme: da diversi anni l’integrazione degli studenti disabili è oggetto di un violento attacco da parte dei governi e della burocrazia ministeriale. Incurante delle numerose sentenze di condanna che ha dovuto subire dai tribunali amministrativi di tutta Italia e dei pronunciamenti persino della Corte Costituzionale, il ministero continua a tagliare il monte ore di sostegno. D’altra parte i tagli allo stato sociale hanno inciso pesantemente sul contributo che, su questo tema, la scuola avrebbe dovuto ricevere da Enti Locali e strutture sanitarie. La delega della legge 107 che il governo Gentiloni ha servilmente varato, nonostante una forte opposizione d’insegnanti e associazionismo, rischia di essere la pietra tombale sulla scelta dell’integrazione.
E’ necessaria una forte mobilitazione politica, sociale e culturale per difendere la scelta di civiltà compiuta negli scorsi decenni: nella scuola come nella società dobbiamo essere tutti uguali perché siamo tutti diversi.