C’era una volta in cui la scuola cominciava lo stesso giorno per tutti gli alunni e docenti: il Primo Ottobre, con tre mesi e mezzo di vacanze.
Tutto finì esattamente 40 anni fa: era il Primo ottobre del 1976. Dall’anno successivo, scrive l’Ansa, una legge stabilì che l’inizio delle lezioni veniva anticipato a settembre, con date che sono poi diventate flessibili a seconda delle regioni ma anche dei singoli istituti.
Era il tempo dei “grembiulini blu per i maschi e bianchi per le femmine, con fiocchi enormi, le cartelle con le fibbie, e i quaderni con le copertine tutte uguali”, con “le foto di tutte le famiglie” e con le cerimonie di inizio anno che solennemente davano il via all’anno scolastico.
I bambini di prima elementare si chiamavano ‘remigini’ perché in questo giorno veniva celebrato San Remigio (il 1º ottobre 1701 ci fu la traslazione delle sue reliquie da Lucca a Fosdinovo).
Quel San Remigio, vescovo di Reims, legato a doppio filo con la scuola perché insegnò ai Franchi a leggere e a scrivere.
Con la campanella di fine anno, che non arrivava mai a varcare la seconda metà di giugno, le vacanze (per le famiglie più abbienti si parlava di ‘villeggiatura’) erano tre mesi e mezzo pieni. Poi con l’aumentare del numero delle donne impegnate nel lavoro e con il diminuire delle reti di assistenza familiare, quella data fu sempre più difficile da sostenere.
Sofia Loren raccontò: “ero molto triste, perché mi allontanavo per la prima volta da casa mia”. Carla Fracci, invece, di quelle date ne ricorda due: “ottobre 1943 sfollata da Milano entro in prima elementare a Gazoldi degli Ippoliti nel cremonese, senza papà che era in guerra, e dalla Russia non avevamo più notizie da tempo; ottobre 1946 a Milano entro alla scuola di ballo della Scala accompagnata per mano da papà, tornato a piedi dalla Russia, e frequento la quarta elementare all’interno del teatro”.
Ma in realtà la legge del ’77 anticipò le lezioni a settembre per una riorganizzazione più ampia del settore, con l’abolizione degli esami di riparazione, che fino a quattro decenni fa erano anche per gli alunni della scuola elementare e media, e l’anticipazione degli esami di licenza elementare e media entro il 30 giugno.
Durante questi quarant’anni c’è stato ciclicamente il tentativo di riportare la data di inizio anno scolastico al primo ottobre.
L’ultimo dibattito politico in materia è del 2010, quando le proposte in questo senso trovarono anche una apertura dell’allora ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Non se ne fece niente. Anzi, ora si va verso l’apertura delle strutture scolastiche anche l’estate con progetti ad hoc che vanno oltre i tradizionali programmi didattici: una sperimentazione è stata già fatta l’estate scorsa in 400 scuole tra Milano, Roma, Napoli e Palermo (inizialmente era prevista anche Bari).
“La scuola al centro e è solo l’inizio di un modello di scuola veramente aperta al territorio. Se ne parla dal 1999 e finalmente ci siamo”, ha detto nell’occasione il ministro Stefania Giannini annunciando con enfasi l’apertura della scuole in estate visitando l’Istituto Valente di Roma.
Per questa prima fase del progetto, che inizia proprio nell’estate 2016, il Miur ha stanziato 10 milioni di euro. Finora sono stati investiti 5,8 milioni di euro, “ma spenderemo anche tutti gli altri. Da settembre, poi, utilizzeremo i fondi europei. E si coinvolgeranno anche più città”, ha promesso Giannini. Spiegando che ci si soffermerà soprattutto nelle zone dove è maggiore la dispersione scolastica. Quarant’anni fa, però, era molto ma molto più alta. E nessuno avrebbe mai pensato che per vincerla si sarebbe arrivati ad andare a scuola pure l’estate.
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