Sono in 400 i precari della scuola friulana che aspettano lo stipendio a quasi tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico. Versate le mensilità a macchia di leopardo in tutta la regione, dove i precari sono circa 600, in molte province non sta arrivando il becco di un quattrino. Se fino all’anno scorso, pubblica Il Messaggero Veneto, il disagio riguardava solo le sostituzioni a breve termine, ora il problema si estende a tutti i precari, compresi quelle che occuperanno la cattedra fino al prossimo 30 giugno. Eppure, il governo aveva promesso l’accelerazione e lo snellimento dei processi ma, a oggi, i precari della scuola sembrano non raccoglierne i frutti. Lo scarico di responsabilità in atto tra i ministeri coinvolti – Istruzione e Tesoro – e il gestore del sistema informatico, spiegano dal sindacato, ha determinato lo stallo della situazione. Nel frattempo però il personale della scuola continua a prestare il proprio servizio senza percepire paga.
Uguale difficoltà è segnalata tra i supplenti veneti dove starebbero lavorando, praticamente, gratis.
Quest’anno le cose stanno andando peggio degli anni passati, perché, in base alla nuova legge La Buona Scuola, i pagamenti ai precari temporanei non sono più a carico dei singoli bilanci d’istituto, ma dello stesso Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Tra gli insegnanti padovani, che devono ancora ricevere dal Ministero i soldi, ci sono situazioni paradossali, che offendono la dignità del lavoro e delle persone.
Nel corso di una conferenza stampa è stato più volte ripetuto che tra i precari non pagati ci sono tanti casi di grave emergenza e di enormi difficoltà.
“O i soldi arretrati arrivano già nelle prossime settimane oppure siamo pronti a una mobilitazione generale prima di Natale”, è stato detto nel corso della conferenza di Padova
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