Attualità

45 anni fa cambiava la data di inizio dell’anno scolastico

Chi è nato a partire dagli anni 70 del 1900 non se lo potrà ricordare, ma per tutti gli altri è facile ritornare con la memoria all’epoca in cui l’anno scolastico per bambini e bambine iniziava il 1 ottobre, regalando ai piccoli e ai più grandi circa un mese di vacanza in più rispetto al presente.

Addirittura era stato coniato il termine “remigini”, derivato dalla tradizione cattolica che festeggiava San Remigio, arcivescovo di Reims nel 470 circa dopo Cristo, poiché il 1° ottobre del 1701 vi era stata la traslazione delle sue reliquie da Lucca a Fosdinovo in Lunigiana; i bambini e le bambine che entravano in prima elementare erano pertanto detti “remigini”.  

Chi erano i remigini?

Con il termine remigini venivano indicati dalla tradizione popolare italiana i bambini e le bambine che stavano completando l’ultimo anno di asilo, e ed erano così prossimi a passare al livello scolastico successivo, quello elementare.

Nel 1967 il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna cantò una canzone dedicata ai remigini “Evviva i remigini” e molti anni dopo, nel 2012 la maestra cantante Dolores Oleoso canterà “Siamo i remigini”.

Pur non ricorrendo più al vecchio termine questa fase viene oggi celebrata attraverso feste, cerimonie e premiazioni, giochi, spesso organizzati dalle maestre o dagli stessi istituti scolastici, e coinvolgenti nella maggior parte dei casi anche i genitori dei bimbi.

La Legge 517/77

Con la legge n.517 del 4 agosto 1977, il calendario scolastico è stato anticipato e oggi varia da regione a regione, e deve iniziare tra il 10 e il 20 settembre; fino all’anno scolastico 1976/77 vi era un solo giorno di inizio uguale per tutte le aree del paese, il primo ottobre. Era anche l’epoca in cui nell’allora scuola primaria c’era una sola maestra che seguiva i bambini fino in 5° elementare, una scuola dove il grembiule scolastico era blu per i maschi e bianco per le femmine, adornati da enormi fiocchi.

Sono trascorsi 45 anni da allora e c’è stato ciclicamente il tentativo di riportare la data di inizio anno scolastico al primo ottobre: una proposta fu fatta in Parlamento nel 2008, di nuovo nel 2012, legando la necessità di un ritardo ad ottobre per supportare il turismo. Ma non si è mai tornati indietro e tra i motivi principali le direttive europee che prevedono di rispettare un numero minimo di giorni di lezione.

Gli anni 70

Sono gli anni 70, quelli durante i quali cambio la data di inizio dell’anno scolastico, quelli caratterizzati da un intenso dibattito sulla forma e sul ruolo della scuola pubblica. In quegli anni sono state varate leggi innovative, a partire per esempio dai Decreti Delegati (Legge Delega 30 luglio 1973, n. 477, DPR da 416 a 4120, 31 maggio 1974) sulla partecipazione attiva di tutte le componenti alla vita scolastica e si sono attuate anche importanti rivoluzioni didattiche. Gran parte delle innovazioni sono state prodotte dal basso, sono state centinaia le cosiddette “officine” scolastiche dove insegnanti, bambine e bambini, studenti, comitati di genitori e di quartiere prendevano nelle loro mani le tradizioni della vita scolastica, andandole a modificare secondo nuove sensibilità emerse dalla società civile.

Centro di Documentazione ’70 – CDS70

È nato nel 2012, dalla volontà di testimoniare quegli anni di investimenti nella scuola, il Centro di Documentazione sulla Scuola negli anni ’70, con sede a Bologna. Un primo gruppo di materiali, offerti da insegnanti e famiglie, è stato raccolto attraverso una rete di conoscenze e il passaparola. Sul sito del Centro http://win.cespbo.it/CDS70.htm è oggi possibile trovare foto, documenti, articoli ed è anche possibile contribuire all’archivio, arricchendo così la testimonianza e rendendo visibile quella scuola, dove fino a 45 anni fa le lezioni iniziavano per tutti lo stesso giorno, dove le vacanze duravano quasi quattro mesi, ma dove anche, grazie al contributo di molti docenti, genitori, alunni e alunne, e molti altri le cose sono cambiate, per rendere la scuola un luogo educativo al passo con i tempi. Nell’archivio, per la curiosità di chi non c’era, e non ha mai sentito parlare dei remigini, ne potrà vedere diversi nelle foto d’epoca che sono nel database del CDS70. La raccolta documentale è anche utile per chi sta svolgendo ricerche, scrivendo tesi di laurea, per chi si prepara ai concorsi e per lezioni interattive sulla storia contemporanea dell’Italia.

Carmelina Maurizio

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