L’Italia potrà utilizzare i 530 milioni di euro nel 2014 e nel 2015, e non spalmati su sette anni come prevede il bilancio Ue.
Questo perché la Ue si è impegnata ad anticipare dal bilancio i fondi per affrontare il dramma della disoccupazione giovanile, che in Europa continua a crescere. L’Italia, con una disoccupazione giovanile sopra il 25%, rientra anche tra quei Paesi che riceveranno fondi extra dell’ “Iniziativa per il lavoro giovanile” Ora la Commissione analizzerà i piani di applicazione della ‘garanzia giovani’ presentati dai Paesi, e darà una valutazione nelle prossime settimane. Per molti, basilare è la riforma dei servizi pubblici per l’impiego, questione che la Commissione ha già sollevato più volte con l’Italia anche nelle raccomandazioni specifiche sulle riforme strutturali.
Quello che serve infatti è un sistema che aiuti i giovani ad individuare le proposte di lavoro in base alle loro esperienze o formazioni, che sia rapido ed efficiente, e soprattutto pubblico.
Nel piano deve inoltre essere chiarito come organizzare il dialogo tra autorità pubbliche, servizi per l’impiego, scuole e centri per la formazione, sindacati e organizzazioni giovanili. E deve descrivere quali riforme i governi vogliono fare per stimolare l’occupazione giovanile. Infine, un altro elemento che la Ue vuole vedere realizzato è l’apprendistato, da usare con regolarità come forma di ingresso al lavoro. (Ansa)