Sul problema dei pensionamenti rischio per via dei diversi calcoli degli anni di servizio svolto, il ministro dell’Istruzione sembra volere prendere le distanze dall’Inps: parlando a Rai Radio1, Marco Bussetti ha tenuto a ricordare che la problematica non è proprio nuova e comunque riguarda non il Miur ma l’istituto di previdenza.
La possibilità di rimandare il pensionamento di 12 mesi, che sembra riguardi circa 5mila docenti, ha detto il titolare del Miur, “è già sorta l’anno scorso. Il diritto alla pensione dall’anno scorso lo stabiliscono non più gli uffici scolastici provinciali ma l’Inps. E viene calcolato con criteri differenti”.
“Queste modalità – ha aggiunto il responsabile del Miur – provocano a volte il fatto che alcune persone per pochi giorni non arrivano ad avere il diritto alla pensione e quindi gli viene comunicato che dovranno fare un anno in più di servizio”.
Fin qui, nulla di nuovo, visto che già nei giorni scorsi il ministro aveva spiegato i motivi del possibile slittamento di un anno per diversi insegnanti. Solo che, stavolta, Bussetti dice chiaramente che “il problema delle pensioni quindi è dell’Inps che lo sta affrontando”.
Come dire: è inutile che venute a chiedere al ministro o al ministero dell’Istruzione, rivolgetevi pure a chi adotta questa procedura (l’Inps, appunto) che sottraendo qualche giorno l’anno rischia di fare rimandare il pensionamento a tanti docenti.
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