Sei giovani attivisti per il clima portoghesi si presenteranno oggi davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) a Strasburgo per accusare 32 nazioni europee di non star facendo abbastanza per proteggere le persone dai danni del cambiamento climatico.
I loro avvocati sosterranno che i 32 governi europei citati in giudizio non hanno affrontato adeguatamente il problema del riscaldamento globale e hanno quindi violato alcuni dei loro diritti fondamentali.
Si tratta di sei bambini e giovani portoghesi, di età compresa tra gli 11 e i 24 anni: lo fa sapere Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro.
I sei giovani che hanno fatto ricorso sostengono che 32 Paesi europei non stiano adottando misure adeguate per mantenere l’aumento del riscaldamento globale al di sotto della soglia di + 1,5°C e non stiano quindi rispettando gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi del 2015. Sostengono, inoltre, che l’inerzia dei Paesi minaccia i loro diritti alla vita e a un ambiente sano e protetto, come garantito dalla normativa europea.
Se ci fosse un esito positivo, i Paesi saranno legalmente vincolati a impegnarsi concretamente per affrontare la crisi climatica. La Corte ha concesso al caso uno status di priorità e lo ha rinviato alla Grande Camera della Corte, proprio per l’importanza delle questioni sollevate.
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