Il ministro dell’istruzione, Valditara, ha spiegato, a proposito della sua circolare relativa al divieto del cellulare in classe: “Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza. Con la circolare non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti”.
Dunque, l’invito alle scuole è quello di operare una stretta sull’uso dei telefonini, ma di fatto non introduce sanzioni cosicché una regola senza punizione è come se non ci fosse. E infatti, che ci fai se si scopre che un alunno usa lo smartphone mentre il prof spiega?
Tuttavia, attraverso un’indagine di skuola.net, si viene a sapere che non tutte le scuole hanno emesso un regolamento ad hoc e comunque, anche in quelle dove è stato emanato, la maggior parte degli alunni non lo rispetta.
Secondo il sondaggio infatti, oltre 6 studenti su 10 devono fare i conti con regole interne legate all’utilizzo dello smartphone in ambiente scolastico e a questi si aggiunge un ulteriore 30% a cui, per il momento, sono stati dati soltanto dei “suggerimenti”.
Ma il dato più significativo però è un altro e cioè che appena 1 alunno su 7 dichiara che rispetta le regole con giudizio, mentre, secondo il sondaggio, sembrerebbe che ben 6 ragazzi su 7 usino il telefonino per chattare, fare foto o giocare online e tutto rigorosamente di nascosto.
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