Categorie: Attualità

600 bambini a casa: mettono l’amianto, tolto dall’interno, sul tetto della scuola

Oltre 600 bambini rimandati a casa in tutta fretta e senza preavviso alle famiglie per chiudere la scuola a causa della presenza nella struttura di un grande imballaggio contenente amianto, che è stato rimosso alla fine dei lavori di bonifica effettuati durante l’estate.

È successo alla scuola Francesco Crispi di Monteverde Vecchio a Roma, dove al rientro dalle vacanze estive gli alunni si sono visti interdetto uno dei cortili della ricreazione a seguito di una comunicazione della Asl che rivelava la presenza di “vasche in cemento amianto debitamente incapsulate” e chiedeva di “tenere i piccoli allievi lontani da questa area onde evitare pericoli per gli stessi”.

Subito sono partite le iniziative delle famiglie e del Consiglio d’Istituto per far completare al più presto i lavori. Grazie a un esposto, le famiglie avevano ricevuto rassicurazioni sul fatto che il grosso imballaggio contenente i manufatti potenzialmente cancerogeni sarebbe stato rimosso sabato 23 settembre, in assenza di attività scolastica.

E qui viene il bello, perché invece di essere portato fuori dalla scuola, il grande “pacco” è stato spostato con una gru sul tetto.

 

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A questo punto, ma solo nella tarda serata di domenica 24, è arrivata una direttiva urgente con disposizione alla direzione tecnica di “contestare immediatamente alla ditta il comportamento non autorizzato dalla direzione dei lavori”, “valutare se il peso dei materiali sia compatibile con la portanza del solaio del terrazzo” e “richiedere alla Asl un sopralluogo urgente per valutare la sicurezza degli imballaggi del materiale in amianto”.

Mentre la direzione della scuola tace, sulla responsabilità della vicenda è in corso lo  scaricabarile: il municipio di Roma accusa la Regione di non aver sbloccato i fondi per i lavori, mentre la Regione sostiene che questo è accaduto perché il municipio non avrebbe inviato la documentazione necessaria.

Ma per i genitori l’unica certezza è quella di una gestione incredibilmente superficiale di lavori fondamentali per la sicurezza dei bambini

Pasquale Almirante

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