Nelle «Gae» della secondaria sono inserite 13.155 persone, esclusi i vincitori di concorso 2016: 5.819 per le medie, 12.598 per le superiori.
In questa contabilità però bisogna anche fare rilevare che molti insegnanti sono in entrambe le graduatorie.
Si va dai circa 30 docenti della secondaria di I grado del Molise ai circa 2.200 della secondaria di II grado della Sicilia. Considerando soltanto le superiori, le regioni con più docenti in Gae sono Sicilia (circa 2.200), Campania (1.900), Lombardia e Puglia (1.400), Lazio e Calabria (mille).
Per la secondaria di primo grado, delle 10 classi di concorso che hanno ancora personale in Gae in almeno una regione tre si esauriranno in tutta Italia entro pochi anni (italiano, matematica e scienze, tecnologia); altre 5 classi di concorso lo faranno in almeno 3 macro regioni su 5 (Musica, Scienze Motorie, Arte, Inglese e Francese). Per la secondaria di secondo grado, sono numerose le classi di concorso in cui la consistenza nelle Gae è inferiore al 10% rispetto all’organico di diritto.
Il sottosegretario Vito De Filippo ha precisato, così come riporta Il Sole 24 Ore, che le simulazioni non tengono conto della prossima trasformazione di parte dell’organico di fatto in organico di diritto.
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E dunque per queste classi di concorso, come italiano e latino, chimica, scienze motorie, matematica e fisica, «è ragionevole immaginare un rapido esaurimento»
Per quanto riguarda le graduatorie di Istituto, scrive sempre Il Sole 24 Ore, nella prima fascia della secondaria sono iscritti circa 9.400 docenti, nella seconda fascia 62.500, nella terza circa 322.000, molti dei quali con pochi mesi di servizio.
Confermato da parte del sottosegretario il meccanismo del doppio canale: chi è iscritto nelle Gae continuerà a poter contare sul 50% dei posti vacanti e disponibili, mentre il rimanente 50% è riservato a chi ha superato e supererà un concorso pubblico: «La fase transitoria prevista nel Dlgs attuativo della legge 107 quindi non toglie nulla alle Gae che potranno, anzi, se lo desidereranno o riterranno opportuno, avere un’ulteriore opportunità, aggiuntiva e non sostitutiva, partecipando anche alla fase transitoria nella regione che vorranno».
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