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6mila posti di pizzaiolo disponibili, ma non “coperti”

“C’è un grande interesse verso un settore, quello enogastronomico, nel quale l’Italia ha una tradizione straordinaria che tutto il mondo ci invidia, e che ha una grande capacità occupazionale. Lo vediamo nei corsi di perfezionamento che come Gambero Rosso offriamo nelle diverse sedi italiane e che stiamo cominciando a organizzare anche all’estero. E lo registriamo anche attraverso le nostre guide e in particolare quella sulle pizzerie d’Italia, la prima del genere, che abbiamo presentato recentemente. Da una nostra analisi suffragata da una serie di approfondimenti, infatti, abbiamo indicato che ci sono 6mila posti di pizzaiolo disponibili nei punti principali del paese”. 

“Un’opportunità di lavoro interessante e molto remunerata”. “Per qualche anno – dice – l’abbiamo lasciata in mano a quelli che mi piace chiamare ‘nuovi italiani’, indiani, pachistani, egiziani. E va benissimo perchè chi ha voglia di lavorare deve essere ben visto nel nostro paese. Nella nostra scuola, appunto, formiamo anche la figura del pizzaiolo”. 
 

Tutte professionalita’, da quella del cuoco all’addetto alla sala, fino all’enologo, passando per il mondo agricolo, osserva Cuccia, che “sono sempre più appannaggio di tutte le classi sociali”. “Prima, apparentemente, la parola contadino, come tutto ciò che era legato all’attività manuale, era ritenuta -rimarca – di serie B. Ma questa è una visione tardoindustriale del nostro paese. Ci sono ampie statistiche che dimostrano che la Germania vede al vertice delle grandi multinazionali persone che hanno fatto istituti tecnici. Da noi, invece, sembrava che se un figlio non avesse fatto il liceo classico o scientifico sarebbe stato destinato a una vita di serie minore. Mentre non è così”.
 

”Il Gambero Rosso, oltre a portare avanti tutta l’attività editoriale, è inserito – spiega il presidente – proprio nel segmento della formazione professionale. Facciamo corsi che sono a perfezionamento di quelli di base, offerti, per esempio, negli istituti alberghieri e agrotecnici e dove si registra un boom di richieste. Ed essendo l’unico soggetto italiano che visita 30 capitali del mondo tutti gli anni siamo pure in grado di aiutare poi a indirizzarsi in quei mercati dove la crescita è più ampia e dove ci sono delle soddisfazioni anche economiche straordinarie”. 


 Quanto alle professionalità emergenti, Cuccia non ha dubbi: “Credo che la professionalità dove l’Italia deve fare un salto in avanti è quella legata alla sala. Se devo paragonare i nostri ristoranti, la nostra attività di somministrazione in generale, con quella francese, sono convinto, e il mondo lo testimonia, che l’Italia batte la Francia tranquillamente”. 

 
”Ma non posso dire lo stesso – avverte – sul servizio con il quale veniamo ricevuti nell’ambito della nostra ospitalità: su questo, siamo nettamente inferiori ai francesi. E, siccome il servizio fa qualità, perchè si va al ristorante per mangiare bene ma anche perchè si vuole avere un trattamento speciale, le attività di sala sono in crescita. E saranno uno dei boom del futuro”.

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