Sembra inoltre, se il sondaggio è corretto, che 2 studenti su 3 abbiano assunto informazioni tra il web e gli spot della tv dove è spiegato come fare a partecipare alla discussione online sulla riforma scolastica. Un restante 20% circa è stato invece informato a scuola, mentre un 10% circa da amici o conoscenti.
Se il 69% dei ragazzi ha dichiarato di non sapere cosa siano le consultazioni online, la restante percentuale non è composta solo da ragazzi ben informati: il 16% ne aveva solo sentito parlare.
Oltre a essere poco infornati, i ragazzi hanno dubbi sulla probabilità di venire realmente ascoltati. Solo circa l’8% degli informati è fiducioso che il governo terrà conto della loro opinione, mentre 1 su 2 circa non ne è così convinto, ma pensa che tentar non nuoce. Due su 5, invece, pensano che le consultazioni online siano solo un’operazione di facciata.
Tra coloro che hanno dichiarato di conoscere le consultazioni online, il 14% ha già partecipato, mentre il 16% ha intenzione di farlo, ma deve ancora registrarsi. Uno su 4 circa si dice totalmente disinteressato alla cosa, e di conseguenza non parteciperà alle consultazioni online. Ancora indecisi ben quasi 2 su 5, che rispondono con un “non lo so, ci devo pensare”.
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