“Troppe quarantene in Italia. Si rischia di fermare il Paese”, così il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, dopo le notizie riguardanti i contagi nelle scuole e in modo particolare a seguito dei risultati del database messo a punto da due ricercatori.
Infatti, secondo i ricercati, sono 738 le scuole in cui vi è stato almeno un caso di Covid. Nel 75,8% dei casi sono gli alunni ad essersi ammalati, solo l’11,4% sono docenti. Gli istituti superiori sono i più colpiti con il 31% dei casi, mentre le regioni più colpite sono Emilia, Lazio, Toscana, Lombardia e Veneto. Tuttavia nella gran parte dei casi gli istituti scolastici non sono stati chiusi.
Per conoscere questi dati, il ministero dell’Istruzione ha invitato i presidi a inserire su un sistema dedicato i dati relativi alla situazione della diffusione del contagio nelle loro scuole così da disporre di un quadro aggiornato anche per poter intervenire in caso di criticità.
Da qui le dichiarazioni del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, a Rete 4: “Per vedere gli effetti della ripresa della scuola serviranno almeno due settimane, ci saranno sicuramente dei focolai, in realtà già ce ne sono, ma questa è la nuova normalità. In realtà io sono più preoccupato dai controlli di questi focolai. E lo sono ancora di più dalle quarantene perchénoi rischiamo che quando si trova un ragazzo positivo finisce in isolamento un discreto numero di persone.
E poi può succedere che con la concomitanza della sindrome influenzale, l’Italia possa fermarsi non per il lockdown ma per la moltiplicazione delle quarantene”.
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