“Costerà ad ogni singola famiglia italiana la bellezza di 708 euro”, il salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e il Codacons, commentando il decreto “varato in tutta fretta dal Consiglio dei ministri che mobilizza risorse per complessivi 17 miliardi di euro”, non le manda a dire.
“I cittadini – prosegue – si ritrovano doppiamente danneggiati dalla crisi di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza: una prima volta attraverso il crollo delle azioni delle due banche, già costato 19 miliardi di euro ai risparmiatori assieme agli aumenti di capitale e alle perdite degli ultimi anni; la seconda volta attraverso le risorse pubbliche che il Governo mette a disposizione del salvataggio, 17 miliardi di euro pari a 708 euro a famiglia, soldi che potrebbero essere destinati a ridurre le tasse, completare le opere incompiute o mettere in sicurezza le scuole a rischio”.
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E infatti il punto è proprio quello che riguarda le scuole a rischio che sarebbero oltre 25 mila dentro cui abita una popolazione di almeno 600 persone tra alunni, docenti e personale.
Salvare quelle scuole con ogni probabilità è una operazione che interessa poco al Governo che in ogni caso su questo fronte non ha soldi, ha difficoltà a mettere d’accordo tutti, non trova gli spazi sufficienti di manovra.
Tuttavia ci chiediamo, dopo questo esborso che riguarda tutti: ma almeno i responsabili di tale disastroso disastro bancario, che sta costando tanti soldi, sono stati assicurati alla giustizia?