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730 precompilato, il 30 settembre scade il termine per la presentazione: si possono detrarre anche le spese scolastiche

C’è ancora una settimana di tempo per inviare il modello 730. La scadenza per la presentazione è lunedì prossimo, 30 settembre. Dopo questa data, si potrà optare per il modello “Redditi”, il cui termine per l’invio è il 31 ottobre.

Per consultare e inviare autonomamente la dichiarazione, è necessario accedere all’applicazione utilizzando Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). È anche possibile delegare un familiare o una persona di fiducia per l’invio. L’autorizzazione si può attivare online tramite l’area riservata, con una pec, oppure presso un ufficio dell’Agenzia.

Da quest’anno, chi può presentare il 730 ha a disposizione una nuova modalità semplificata per gestire la dichiarazione, che si aggiunge a quella tradizionale. Questa modalità permette di vedere le informazioni in un’interfaccia più semplice, senza campi e codici, con il sistema che inserisce automaticamente i dati, validandoli o modificandoli.

Un video-tutorial disponibile sul canale YouTube dell’Agenzia spiega i passaggi per la dichiarazione. Inoltre, l’Agenzia ha pubblicato online la guida La dichiarazione precompilata 2024.

Per ulteriori dettagli, è possibile visitare il sito www.infoprecompilata.agenziaentrate.gov.it.

Detrazione delle spese scolastiche

Alcune spese, come ad esempio quelle sostenute per motivi di salute, per l’istruzione o per gli interessi sul mutuo dell’abitazione, possono essere utilizzate per diminuire l’imposta da pagare. In questo caso si parla di detrazioni. La misura di queste agevolazioni varia a seconda del tipo di spesa.

Anche quest’anno, per le spese per istruzione diverse da quelle universitarie, spetta una detrazione del 19%, da indicare nel modello 730/2024.

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per alcune delle spese (tra cui anche le spese di istruzione) varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

La detrazione, con riferimento alle spese di istruzione sostenute nell’anno 2023 per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado, spetta per un importo annuo non superiore a 800 euro per ciascun alunno o studente. La detrazione spetta per le spese sostenute sia per i familiari fiscalmente a carico sia per il contribuente stesso.

Se la spesa riguarda più di un alunno, occorre compilare più righi da E8 a E10 riportando in ognuno di essi il codice 12 e la spesa sostenuta con riferimento a ciascun ragazzo.

Quali spese di possono detrarre

Tra le spese detraibili sono comprese, ad esempio:

  • le spese per la mensa scolastica e per i servizi scolastici integrativi quali l’assistenza al pasto e il pre e post scuola;
  • le spese per le gite scolastiche e per l’assicurazione della scuola;
  • le spese per il servizio di trasporto scolastico;
  • i contributi finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa deliberati dagli organi d’istituto (ad esempio corsi di lingua e di teatro, svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza).

Incumulabilità

Questa detrazione non è cumulabile con quella prevista per le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche per l’ampliamento dell’offerta formativa.

Spesa sostenuta dal rappresentante di classe

Nel caso in cui il pagamento sia effettuato per più alunni o studenti, ad esempio dal rappresentante di classe, ai fini della fruizione della detrazione è necessario che l’istituto scolastico rilasci un’attestazione dalla quale risultino i dati di ciascun alunno o studente.

Lara La Gatta

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