Assunti ma rimasti senza cattedra: è la prigione in cui sono rimasti 74 docenti in Emilia-Romagna. In pratica non c’è una cattedra nei territori che hanno indicato come preferenza ne’ altrove: «Potrebbero essere destinati a materie diverse dalla disciplina prescelta, qualora dispongano di titolo di studio o abilitazione, o al sostegno, ammesso che dispongano della specializzazione richiesta».
Una interrogazione partita nei confronti della ministra chiede di sapere se è «a conoscenza della problematica descritta, che nella sola Emilia-Romagna riguarderebbe 74 docenti neoassunti e quale sia il numero dei casi verificatisi a livello nazionale»; ma soprattutto come intenda intervenire d’urgenza per garantire ai docenti interessati il diritto di svolgere il proprio lavoro”. In pratica: che fine fanno, i «docenti appena entrati in ruolo, a cui tuttavia non è assegnata alcuna cattedra» per l’anno scolastico 2016-2017?
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Viene pure segnalato che «in aggiunta a tali problematiche, si evidenzia che docenti interessati a verificare online il proprio curriculum, non avrebbero trovato riscontro nel sito del ministero, che non lo renderebbe presente nelle liste di titolarità». E questa situazione «è del tutto incompatibile con la minima efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, oltre che esemplare dei problemi determinati da una riforma, a giudizio dell’interrogante, ideologica e disancorata dalla realtà».