Sarebbero 8.525 le istanze finora presentate, tra professori e personale tecnico-amministrativo, per andare in pensione, a cui bisogna aggiungere i 27mila che hanno già utilizzato la finestra ordinaria (entro il 12 dicembre) sulla base dei requisiti generali validi fino al 2018. Si stima dunque un turn-over, a settembre, tra le 40 e le 45mila unità.
Al Miur si starebbe lavorando per fare partire i concorsi, ma ci sarebbe pure un emendamento al decretone che attribuisce un punteggio aggiuntivo ai precari storici di terza fascia. In pratica, nel prossimo concorso, le graduatorie di merito dovranno essere predisposte attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40 per cento di quello complessivo. Tra i titoli valutabili sarebbe valorizzato il servizio al quale è attribuito un punteggio fino al 50 per cento del punteggio attribuibile ai titoli.
Tuttavia, anche secondo Il Sole 24 Ore, l’interrogativo permane: per avere gli assunti in cattedra il 1° settembre quando bisognerà svolgere e concludere la selezione, mancando pochi mesi al nuovo anno?
Da qui una certezza difficilmente smentibile: si assegneranno le cattedre libere ai supplenti, cosicchè il precariato si possa moltiplicare insieme a tutte le procedure per trovare soluzioni, compresi i contenziosi, per passare poi tutti di ruolo.
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