Le Gae, le graduatorie a esaurimento, a due anni dal piano di stabilizzazione dei precari, voluto dal governo Renzi, sono tornate nuovamente a “ingrossarsi”, schizzando a 80mila precari abilitati, visto che si sono imbarcati circa 30mila inserimenti “con riserva” a seguito di sentenze favorevoli della magistratura.
Un “mini-esercito” composto da diplomati magistrali con titolo ante 2001/2002, che il Consiglio di Stato prima, e diversi Tar dopo, hanno considerato «abilitante», di fatto spalancando a questi maestri le porte delle «Gae» col rischio però di ripercussioni negative sui futuri concorsi e penalizzando ancora una volta giovani e meritocrazia.
Lo scrive Il Sole 24 Ore secondo cui le decisioni dei magistrati hanno equiparato un percorso di soli quattro anni a un percorso di dieci anni, inserendo nelle «Gae» persone che nel 2006 non avevano i requisiti per entrare nelle graduatorie.
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Dal ministero dell’Istruzione fanno sapere che, di recente, qualche giudice sta cambiando indirizzo, respingendo i ricorsi dei diplomati magistrali ante 2001/2002: ma il tema «è delicato», ammette la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi. Con tutti questi maestri abilitati “ex lege” «potrebbero esserci criticità a infanzia e primaria – aggiunge -. Il governo Renzi aveva intrapreso la strada giusta. Attenzione adesso nei prossimi concorsi a non penalizzare giovani e laureati».
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