Con sempre maggiore frequenza la cronaca ci propone episodi più o meno importanti in cui insegnanti ed educatori non riescono più gestire correttamente la relazione educativa e sono coinvolti in maltrattamenti nei confronti degli alunni.
Fermo restando che in questi casi vale sempre il principio della responsabilità personale, sarebbe però opportuno porsi qualche domanda sulle condizioni che determinano o favoriscono in qualche misura situazioni di questo genere.
Soprattutto bisognerebbe interrogarsi sulla possibilità di leggere in anticipo quei segnali che fanno presagire la degenerazione della relazione educativa.
Per la verità nella scuola, come in qualsiasi altro luogo di lavoro, è in vigore l’articolo 28 del Decreto L.vo 81/2008, il testo unico in materia di “tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
La norma in questione prevede l’obbligo per il datore di lavoro (nella scuola per il dirigente scolastico) di predisporre e tenere aggiornato il documento della valutazione dei rischi.
Documento che deve contenere indicazioni precise anche rispetto al cosiddetto stress lavoro-correlato.
Per la verità questo tema è molto poco dibattuto e ampiamente sottovalutato dalle stesse organizzazioni sindacali, mentre dovrebbe essere tenuto nella dovuta considerazione anche negli stessi contratti di istituto.
La scuola, cioè, dovrebbe effettuare (ovviamente nel pieno rispetto delle norme in materia di privacy) indagini accurate per avere qualche dato sulle condizioni generali di “salute psicofisica” del personale che opera nelle sedi scolastiche e negli uffici.
Un buon aiuto potrebbe arrivare anche dal medico competente e non sarebbe del tutto fuori luogo se le scuole, soprattutto quelle del primo ciclo, allestissero anche uno sportello di ascolto gestito da uno o più psicologi esperti in fatto di burn-out.
Tutto questo non serve certamente ad eliminare o a far passare in secondo piano le responsabilità personali, ma probabilmente può contribuire a sostenere i docenti nel difficile compito di gestire in modo corretto la relazione educativa.
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