Gli esiti della mobilità pubblicati il 29 giugno, ha visto il 55% delle richieste di trasferimento dei docenti soddisfatte, come abbiamo già riportato. Sin dalle ore successive ci si è chiesto quali posti disponibili sono rimasti dopo la mobilità 2020/2021.
Riportiamo una elaborazione a cura della Cisl Scuola.
Scuola secondaria primo grado sostegno
Scuola secondaria secondo grado
Scuola secondaria secondo grado sostegno
Quest’anno sono state 108.676 le domande elaborate, di cui 90.306 per la mobilità territoriale e 18.370 per quella professionale. Oltre 96 mila i docenti effettivamente coinvolti – al netto delle domande non accoglibili – 78.881 le donne e 17.696 gli uomini. Le domande soddisfatte a livello nazionale sono state 55.008, pari a oltre il 55% del totale dei docenti che hanno partecipato alla mobilità ordinaria. Nel dettaglio, sono state accolte 49.053 domande di mobilità territoriale, il 54,3% di quelle presentate, per un totale di 8.000 spostamenti circa fuori Regione garantiti agli insegnanti.
I dati sui posti ancora vacanti dopo le operazioni di mobilità sono preoccupanti: le cattedre in organico di diritto prive di docenti sono almeno 85mila, con forti differenze da regione a regione.
Per la scuola primaria, per esempio, sono disponibili ancora 350 cattedre in Sicilia e 450 in Campania, ma più di 5mila in Lombardia, Piemonte e Veneto.
Nelle “superiori” ci sono 27mila cattedre scoperte, poco meno della metà sono in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna,
La situazione più pesante è sui posti di sostegno: 22mila risultano vacanti, ma a questi andranno aggiunti 50mila posti in deroga; e c’è un dato importante: prima delle operazioni di mobilità risultavano vacanti meno di 18mila posti diventati 22mila dopo i movimenti.
I dati sono allarmanti e inducono a guardare con non poca preoccupazione l’avvio del nuovo anno scolastico; i primi problemi ci saranno a inizio settembre quando le scuole dovrebbero organizzare attività di recupero per gli alunni in difficoltà.
Il prossimo anno su un totale di poco meno di un milione di docenti, i precari saranno più di 150mila, ma c’è chi ne prevede quasi 200mila.
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