Oggi 8 marzo sciopero in tutta Italia indetto dall’Usb in occasione della festa delle donne e che riguarda tutte le categorie. Obiettivo dell’Usb è quello di scendere in piazze per dire basta alla violenza maschile sulle donne, alle discriminazioni di genere, alle molestie nei luoghi di lavoro, ai femminicidi, alle discriminazioni salariali, alla precarietà.
“I segnali che arrivano dai posti di lavoro sull’adesione allo sciopero sono molto incoraggianti, tantissime le richieste da ogni parte d’Italia – annuncia l’Usb – e questo nonostante le difficoltà incontrate in molti posti di lavoro, soprattutto privato, dove si esercitano vere e proprie minacce di ritorsione sulle lavoratrici e l’evidente boicottaggio di quei sindacati che hanno deciso di svolgere assemblee nei luoghi di lavoro in alternativa allo sciopero”.
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Cgil, Cisl e Uil infatti hanno scelto di aderire alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) dedicate quest’anno al tema della disparità salariale tra uomini e donne ma senza scioperi. “Non abbiamo ritenuto – sottolinea la segretaria confederale organizzativa della Cisl, – di indire scioperi dimostrativi che avrebbero creato solo divisioni nel mondo del lavoro e disagi ai cittadini, snaturando il significato di questa ricorrenza”.
A Roma, tra le numerose iniziative è previsto un presidio delle lavoratrici di Almaviva contro i licenziamenti, una manifestazione contro la Buona Scuola davanti al Miur e un’altra davanti all’Università La Sapienza e un corteo, che partirà nel pomeriggio dal Colosseo e arriverà a Trastevere.
Iniziative sono comunque in programma in tante città. In prima linea le femministe dei Centri antiviolenza, molti dei quali domani resteranno aperti alla cittadinanza.
“Faremo – annuncia invece – tante iniziative nei territori e con le nostre categorie con lo slogan ‘Le donne sono il cuore dell’economia europea’, nell’intento di richiamare ancora una volta l’attenzione di tutte le istituzioni sui problemi occupazionali delle donne, sul diritto ad una piena ed effettiva parità in ambito sociale, sul contrasto duro e determinato alla violenza di genere, sulla lotta ad ogni forma di discriminazione”.
Polemiche dal coordinamento ‘Nonunadimeno’, che pubblica una lettera aperta alla Cgil: “Apprendiamo con stupore che la segretaria Camusso giudichi proprio queste richieste e, quindi, lo sciopero globale delle donne – a oggi sono 49 i paesi che hanno aderito in tutto il mondo – qualcosa che si muove esclusivamente sul piano simbolico. Di qui, come già comunicato la scorsa settimana anche dalla Fiom, l’indisponibilità a indire lo sciopero generale. Vogliamo allora ribadire, come abbiamo fatto nel corso dell’incontro con le rappresentanti Fiom, che questo sciopero è invece maledettamente concreto, come maledettamente concrete sono le motivazioni che hanno portato le donne di tutto il mondo ad alzare la testa e a mobilitarsi”.
Aderisce invece allo sciopero il Consiglio nazionale forense. A Milano stamattina gli avvocati incroceranno le braccia per cinque minuti all’inizio di ogni udienza per manifestare contro la violenza sulle donne, fa sapere il presidente dell’ordine dei legali milanesi Remo Danovi.
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