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9 dicembre tutti a scuola, ma il Covid è vivo e i trasporti sono sempre quelli. Bonetti: DaD al 100% un errore [IL PUNTO]

Il Covid è ancora “vivo”: i nuovi casi delle ultime ventiquattr’ore sfiorano infatti i 30 mila casi e i decessi nello stesso tempo sono ben 822. Si tratta di numeri decisamente troppo alti per pensare di abbassare la guardia. Al governo, però, sembrano bastare per pensare di far tornare in classe oltre due milioni e mezzo di studenti e docenti delle superiori, più gli studenti della seconda e terza media delle zone ‘rosse’. Le dichiarazioni della maggioranza su questo argomento sono sempre più monocorde.

Bonetti: sì ad un piano di riapertura

Soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva. Che continuano a caldeggiare l’idea del ritorno per tutti della scuola in presenza a partire dal 9 dicembre prossimo.

“Continuo a pensare che abbiamo sbagliato a mettere al 100% la DaD nelle superiori, e per questo sto insistendo che il prima possibile si riaprano le scuole, con un piano di riapertura organizzato”, ha detto la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti.

A colloquio con Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, la renziana ha detto che “un giorno guadagnato di didattica in presenza per questa generazione valga tutto il nostro sforzo ed il nostro impegno”.

Azzolina: un diritto tornare sui banchi

Dello stesso parere si dice la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: la titolare del MI, attraverso #LaMinistraRisponde, ha confermato agli studenti che sta lavorando per riportarli “quanto prima a scuola. È importante farlo. Serve prudenza, dobbiamo essere cauti e fare delle scelte. Credo che la scuola sia la priorità del Paese, ne va del vostro futuro”, ha detto nella rubrica social voluta dal ministero dell’Istruzione per dare risposte in modo rapido.

“Ho tanti sogni, personali e lavorativi, come tutti quanti. Ma per ora quello più grande è sicuramente rivedervi tutti tra i banchi il prima possibile. Perchè è un vostro diritto tornarci e perchè al scuola deve essere la nostra priorità”.

Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo i problemi. Quelli che si associano ai contagi ancora alti e alle strutture scolastiche sostanzialmente ferme a quelle di oltre un mese fa, quando è iniziata la Dad in tutte le superiori.

Rusconi: no assembramenti

Lo fanno evidenziare pure i dirigenti scolastici: sulla riapertura delle scuole ha detto Mario Rusconi, presidente dell’Anp Lazio – a stragrande maggioranza delle famiglie e dei presidi è favorevole al 9 dicembre, ma devono essere garantiti i servizi del tpl e i rapporti con le Asl. Lascia tutto molto a desiderare”.

Rusconi ricorda che “adesso i trasporti funzionano” proprio “perché non ci sono le scuole. Ma quando col nuovo dpcm si riapriranno i negozi per lo shopping natalizio, i nostri ragazzi dopo sei ore davanti al computer si riverseranno verso i negozi, e l’assembramento evitato la mattina lo ritroviamo il pomeriggio”.

C’è poi il problema dei riferimenti sanitari e di professionisti esperti all’interno delle scuole. “Abbiamo inoltre chiesto di ripristinare il medico scolastico, almeno per gruppi di scuole. Altra questione che affronteremo con il loro Ordine, il ripristino della figura dello psicologo scolastico”.

Toti: tornare ora sarebbe un errore

Un eventuale ritorno a scuola nella prima decade dicembrina trova a dir poco perplessi anche alcuni governanti. Tra questi c’è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, per il quale il ritorno in classe per una manciata di giorni prima delle festività natalizie è a dir poco un errore. “Ma chi può avere la strampalata idea di riaprire le scuole il 9 dicembre? Ma vi pare un dibattito normale? Per un assurdo puntiglio di un ministro, per un po’ di visibilità – dice Toti -, dovremmo riaprire le scuole superiori per 7, dico 7, giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale”.

Secondo il governatore della Liguria bisognerebbe puntare alla riapertura delle scuole “a gennaio, come sempre, quando semmai, se proprio dovessimo, potremmo chiedere un ulteriore stop ad alcune attività che intanto hanno lavorato a Natale”.

Salvini: un tavolo sulla scuola

Chi vuole vederci chiaro sulle intenzioni del governo a proposito del ritorno alla didattica a distanza è anche il leader della Lega, Matteo Salvini.

“Siamo disponibili già da domani ad aprire due tavoli, uno sulla scuola, uno sulle tasse”, ha detto Salvini nel corso di una conferenza stampa congiunta del centrodestra.

Il sondaggio sul rientro il 9 dicembre

Sull’ipotesi di ritorno in classe per tutti il 9 dicembre, La Tecnica della Scuola sta raccogliendo il parere dei suoi lettori, nel ruolo di docenti, personale Ata, studenti, genitori: esprimi la tua opinione CLICCANDO QUI #iltuoparereconta

Alessandro Giuliani

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