Dopo aver sventolata la bandiera di un piano straordinario di assunzioni che avrebbe dovuto risolvere l’annosa situazione delle GaE, attutire gli effetti della sentenza europea contro gli abusi dei contratti a tempo determinato nel settore dell’istruzione e avviare nuove regole per il reclutamento dei docenti. Tale numerosa immissione di insegnanti sarebbe poi dovuta essere alla base di un cambiamento di tutta la scuola, tanto che il progetto fu ideato come una vera e propria riforma.
Pubblicata a luglio la legge 107, il Governo si affrettò ad avviare meccanismi informatizzati per la raccolta delle domande di adesione al piano di assunzione invitando “caldamente” i docenti delle GaE ad inoltrare domanda e partecipare al piano, lasciando quasi intendere che non si sarebbe potuto prevedere il futuro dei precari, dal momento che si voleva eliminare la cosiddetta “supplentite”. Molti di noi, prevedendo che avrebbero potuto perdere ogni possibilità lavorativa hanno “accettato” di inoltrare la domanda; altri, meglio posizionati in graduatoria, ci hanno rinunciato quando il governo fu costretto a puntualizzare che le GaE sarebbero comunque sopravvissute fino al loro naturale esaurimento, ma questi docenti si sentirono anch’essi delusi e incerti sul proprio futuro.
Fu una fase molto calda, in cui i vari sindacati lamentarono che docenti con punteggi alti o più specializzazioni sarebbero stati penalizzati, poiché non avendo a disposizione ancora i posti attivati successivamente dalle scuole e dai provveditorati per il potenziamento, i suddetti docenti (quasi tutti meridionali) sarebbero stati sicuramente destinati a partire e vedere poi successivamente che gli altri venire assunti nella prima provincia espressa in domanda.
Circa 30.000 persone non hanno aderito al piano e rimangono in GaE, lasciando aperto il problema di queste intoccabili graduatorie.
La notte del 2 settembre si inviarono le proposte di assunzione in ruolo a quanti avevano aderito ed erano i più in alto in graduatoria o in possesso di specializzazione per il sostegno, soprattutto AD00. Un esodo! L’esodo previsto.
Il Primo ministro Renzi fece gli auguri e disse che quelli che non avevano fatto domanda probabilmente si stavano mangiando le mani.
Il 10 novembre scorso si è avuta poi l’ultima fase delle assunzioni e la maggior parte dei docenti è rimasta nella prima provincia espressa, probabilmente quella di appartenenza. Anche qui gli auguri del Primo ministro e un’occhiataccia a chi era rimasto in GaE.
Ma i nodi vengono al pettine: contestualmente a questa fase però, e alle procedure di avvio del prossimo concorso, il governo ha cominciato a lasciar intravedere altre intenzioni, e che cioè anche coloro che sono rimasti in GaE verranno assunti!
E i docenti della fase B assunti fuori regione? Dimenticati!!!! Anche dai mezzi di comunicazione. Non c’è talkshow per la riforma della scuola, non interessa i giornalisti. I sindacati hanno ormai piegato il capo al governo. Tutti si sono BENDATI GLI OCCHI rispetto alla situazione di questi 9000 docenti, i quali però non ci stanno, né accettano l’attuale mancata volontà del governo a porre rimedio con le regole sulla mobilità a questa enorme ingiustizia perpetrata nei loro confronti. Ad aver saputo prima e chiaramente le intenzioni del governo non avrebbero esitato a non partecipare al piano. Pertanto utilizzeranno tutti i punti suesposti per trascinare il governo davanti ai giudici e pretendere che giustizia sia fatta. I punti saranno come minimo i seguenti:
1) Ritardo nell’avvio delle procedure di assunzione che ha determinato la fretta e l’irrazionalità del governo nel procedere.
2) Atteggiamento tendenzioso da parte del governo in fase di domanda (filmati, dichiarazioni dei rappresentanti delle istituzioni e quant’altro potrà essere utile a ricostruire qual è stato il comportamento del governo per spingerci a partecipare al piano e quali “sembravano” in quel momento le previsioni delle future assunzioni)
3) Possibilità di prevedere il risultato ingiusto della fase B di assunzione e trattamento sfavorevole dei docenti con più alto punteggio o con maggiore specializzazione (simulazioni dei sindacati e dichiarazioni del governo nel mese di agosto)
4) Possibilità di riequilibrare la stortura tramite le regole per la mobilità, ma mancata volontà del governo e mantenimento dell’attuale situazione per accontentare i docenti di fase C in quanto più numerosi.
Ai suddetti punti verranno aggiunti tutti quelli che avvocati e giuristi, che stanno studiando la situazione dei docenti fase B (che ricordiamo che non sono tuttavia pochi, circa 8000), riterranno possibili.
È altresì possibile che procedure di ricorso vengano inviate anche alla CORTE EUROPEA, dal momento che in Italia i suddetti docenti sono inascoltati e non si intravede possibilità di dialogo.
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