“Sta per giungere finalmente alla conclusione – ha detto l’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa – l’iter consiliare della nuova legge regionale sul Diritto allo studio universitario, dopo un lungo e articolato confronto con le rappresentanze studentesche, con i Rettori, con le organizzazioni sindacali e con le forze politiche del Consiglio.”
“E’ significativo – ha sottolineato l’Assessore – che la Regione Lazio adotti una nuova normativa su questa materia, proprio mentre si sta approvando il disegno di legge quadro sul diritto allo studio universitario, presentato dal Ministero dell’Università e attualmente al vaglio del Coordinamento degli Assessori regionali all’Istruzione, di cui il Lazio è capofila.”
La nuova legge prevede un sistema integrato di interventi, servizi e prestazioni rivolti agli studenti delle Università del Lazio, nonché degli istituti di alta formazione. I beneficiari sono gli studenti comunitari ed extracomunitari, gli apolidi ed i rifugiati iscritti agli Atenei pubblici, statali e non statali legalmente riconosciuti, agli istituti universitari e alle istituzioni di alta cultura artistica e musicale che hanno sede nella Regione.
L’impianto della legge modifica profondamente quella attualmente in vigore (Legge 23 del 2003), prevedendo un più forte ruolo della Regione nella programmazione degli interventi attraverso la predisposizione di un piano triennale regionale, che sarà approvato dal Consiglio regionale, al quale seguiranno piani operativi annuali. La gestione dei servizi e delle prestazioni sarà affidata all’ente pubblico Laziodisu, ma verrà più fortemente condivisa, per i servizi di prossimità, dai Comitati di gestione delle cinque Adisu territoriali, corrispondenti ciascuna ad un Ateneo statale.
Si prevede, inoltre, che Laziodisu possa stipulare convenzioni con le Università non statali legalmente riconosciute, con gli istituti universitari e con le istituzioni di alta cultura che intendano attuare direttamente i servizi.
La nuova normativa, in raccordo con le nuove indicazioni nazionali e regionali sul contenimento della spesa pubblica, riduce di oltre la metà i componenti degli organi di gestione previsti dalla legge n. 23/2003, ma salvaguarda una adeguata rappresentanza degli studenti. In ciascuna Adisu, infatti, gli studenti saranno due su cinque membri, mentre – su proposta della Commissione – nel Consiglio di amministrazione di Laziodisu diventeranno quattro e affiancheranno il Presidente, i cinque presidenti delle Adisu territoriali ed il rappresentante delle Università convenzionate. Una significativa innovazione è rappresentata dalla istituzione, presso l’Assessorato, del Tavolo di consultazione delle associazioni universitarie iscritte nel Registro regionale o comunque rappresentate negli organi centrali delle Università.
Saranno assegnati con bando regionale le borse di studio, i posti alloggio, i contributi per gli affitti, il prestito d’onore ed i contributi per la mobilità internazionale. Saranno, invece rivolti alla generalità degli studenti i servizi di ristorazione, di medicina preventiva e di assistenza psicologica, di orientamento (anche affidato in convenzione direttamente all’Università), di sostegno ai servizi culturali e formativi degli Atenei, le agevolazioni per il trasporto, i sussidi straordinari, i supporti specifici per gli studenti disabili e le Agenzie per gli affitti.
Le competenze del Consorzio Pegaso, che sarà sciolto, saranno attribuite a una direzione specifica di Laziodisu, per la realizzazione delle residenze universitarie.
E’ previsto, inoltre, che la Regione ponga in essere attività di valutazione e di monitoraggio del sistema dei servizi, nonché promuova progetti e forme di cooperazione con altre istituzioni, enti locali e Regioni in ambito comunitario e internazionale.