All’appuntamento, fissato a partire dalle ore 9.00 del 1° maggio, intervengono Maurizio Calà, segretario della Cgil Palermo ed Enrico Panini, segretario generale Flc-Cgil.
Si ricorda l’eccidio mafioso di lavoratori e cittadini inermi in festa il 1° maggio del 1947 a Portella della Ginestra, una decina di giorni dopo le elezioni per l’Assemblea regionale siciliana che avevano visto, sull’onda della mobilitazione contadina, il successo dei partiti di sinistra raccolti nel “Blocco del popolo”, con una forte ascesa di consensi per Pci e Psi.
Nel 1947 l’appuntamento di Portella della Ginestra si trasformò in un massacro, un eccidio di uomini, donne, bambini. Le responsabilità furono attribuite al bandito Giuliano, ma un’informativa dei carabinieri indicava già allora, come possibili mandanti, “elementi reazionari in combutta con i mafiosi locali”. E le voci popolari parlavano di mafiosi armati da proprietari terrieri ed elementi politici eversivi.
Tra varie ipotesi, una cosa si può affermare con nettezza: la strage di Portella della Ginestra inaugurò in Italia la lunga teoria dei “misteri di Stato”, che sarebbe ora, finalmente, di svelare.