Che i dipendenti della scuola fossero un terzo di tutti quelli assunti nel pubblico impiego è cosa nota da tempo: i dati più aggiornati ci dicono che nell’istruzione operano 1.146.000 lavoratori di ruolo, a cospetto di poco più di 3 milioni e 350 mila dipendenti complessivi dell’amministrazione pubblica con un contratto a tempo indeterminato.
Meno noto è invece che la Regione italiana dove vi sono più docenti ed Ata rispetto alla popolazione scolastica (quindi dai 5 ai 19 anni) risulta essere la Basilicata: ben 170,1 ogni 1.000 abitanti in età scolare. Ultime in questa particolare classifica (dipendenti scuola – numero allievi) risultano il Veneto, con 129,3 ogni 1.000 studenti. Subito dopo c’è la Lombardia, dove vi sono 125,8 prof e Ata ogni 1.000 giovani iscritti.
Le inedite percentuali provengono da un’indagine della Cgia di Mestre, che ha analizzato la distribuzione sul territorio di tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Lo studio, naturalmente, non ha analizzato solo il comparto della scuola: in assoluto, se in Italia ci sono mediamente 56 dipendenti pubblici ogni 1.000 abitanti lo scostamento percentuale rispetto alla media generale vede la Valle d`Aosta registrare un 33,3% in più, il Lazio il 29,6% e il Trentino Alto Adige il 24,9%. Lombardia e Veneto sono anche le regioni italiane che registrano i livelli più bassi di lavoratori pubblici ogni 1.000 abitanti, con uno scostamento negativo rispettivamente del 23,2% e del 15,2%.
L’elevata presenza di dipendenti della scuola prende maggiormente corpo se rapportata agli altri settori della amministrazione pubblica: nei corpi di polizia (che contano in tutto poco più di 326.000 unità) la media nazionale di 5,5 agenti ogni 1.000 abitanti: nel Lazio ci sono quasi il doppio di dipendenti (ma sono sempre solo 10,6), ed anche in questo ambito Veneto e in Lombardia chiudono la classifica) con rispettivamente 3,6 e 3,4 ogni 1.000 abitanti.
La Cgia di Mestre ha analizza anche la sanità, dove trovano lavoro 684.633 dipendenti sul territorio nazionale: la regione più coperta è la Valle d`Aosta con 16,6 occupati ogni 1.000 abitanti. In fondo alla graduatoria troviamo la Sicilia (10 ogni 1.000 abitanti), la Campania (9,7 ogni 1.000) e la Puglia (9 ogni 1.000). Male anche la situazione in Lombardia, con 10,5 dipendenti ogni 1.000 abitanti.
Numeri che diventano ancora più bassi se rapportati a quelli dei dipendenti della scuola. E che proprio oggi hanno fatto storcere il naso anche ad alcuni responsabili sindacali di altri comparti, come il segretario Cgil dei chimici, che si sono lamentati per l’eccessivo numero di docenti rispetto a quello degli studenti in diminuzione. Senza entrare nel merito delle dichiarazioni, è probabilmente il caso di ricordare che nessun settore lavorativo italiano è chiamato nell’impresa di formare per almeno 200 giorni l’anno quasi 8 milioni di “utenti”, peraltro sempre più complessi e difficili da gestire.