Concorsi mirati per coprire cattedre vacanti, a partire dalla matematica e dal sostegno. Ad annunciarli, con un piano di visione pluriennale della scuola, è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, a colloquio con il “Quotidiano nazionale”.
Una mancanza fisiologica, ma da affrontare
“Lavoriamo da settimane per consentire un avvio ordinato – dice Bussetti – abbiamo autorizzato l’assunzione di 57 mila insegnanti e chiuso le immissioni in ruolo entro il 31 agosto, come promesso. Le cattedre che risultano vacanti perché non ci sono abbastanza docenti da assumere verranno coperte come ogni anno con supplenti. La mancanza di alcuni docenti è fisiologica. Ma per evitare criticità strutturali occorre ripensare i meccanismi di reclutamento. E dobbiamo cominciare a farlo adesso, serve una visione pluriennale sulla scuola”.
Mappatura in arrivo
Il ministro si riferisce a “80 mila supplenti su 700 mila insegnanti. Poco più del 10%. Dobbiamo lavorare per far sì che siano di meno. In particolare, ci sono delle carenze in alcune discipline, come Matematica, che durano da troppi anni. E anche sul sostegno registriamo una mancanza di insegnanti specializzati. Dobbiamo procedere a una mappatura dei bisogni per capire quali sono i posti disponibili e bandire concorsi che coprano le cattedre vacanti. Per il sostegno occorre avviare nuovi percorsi di specializzazione. Li stiamo facendo partire”.
“L’eccessiva precarizzazione – ha concluso Bussetti – danneggia la scuola. In termini di frustrazione delle aspettative dei nostri insegnanti e di conseguenze sul processo di apprendimento degli studenti. Dobbiamo fare ordine con l’obiettivo di ricreare un clima sereno e proficuo che serva a rilanciare la scuola”.
Numeri in aumento
Sono parole senz’altro condivisibili quelle espresse dal ministro. Va ricordato, tuttavia, che ad oggi risultano presenti diverse decine di migliaia di precari, molti anche già abilitati, cui andranno ritagliati dei concorsi ad hoc.
Infine, considerando che tra le 10mila e le 20mila cattedre vacanti assegnate per il ruolo, su un totale di 57mila, non andranno a termine, il numero di supplenti è destinato anche quest’anno a toccare quota 100mila. Di questi, oltre la metà saranno di sostegno.