Rimasta fuori dal decreto legge 137, la norma in materia di ”accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo” è stata approvata nella giornata del 14 ottobre dalla Camera sotto forma di mozione.
Nota come “mozione Cota”, dal nome del deputato della Lega primo firmatario, la proposta era stata sottoscritta dai componenti della Commissione Cultura di Lega, Pdl e Mpa nel corso del dibattito sulla conversione in legge del “decreto Gelmini” ma non era stata accolta nel maxiemendamento del Governo.
La proposta impegna il Governo a regolare le iscrizioni degli alunni stranieri previo “il superamento di test e specifiche prove di valutazione”.
La mozione prevede anche l’istituzione di “classi di inserimento” (il testo originario parlava di “classi ponte “) “che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana”.
Se la proposta verrà accolta dal Governo, dopo il 31 dicembre non saranno più consentite iscrizioni nelle classi ordinarie; questo allo scopo di una distribuzione degli alunni stranieri “proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri”.
Nelle classi ponte dovranno essere attuati percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso l’elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto di progetti interculturali, nonché dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza.
In particolare gli studenti stranieri dovranno seguire un percorso formativo relativo sia alla conoscenze e alla comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente) sia al “rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del paese accogliente”.
La mozione approvata dalla Camera impegna anche il Governo in termini economici:
sarà infatti necessario prevedere “l’eventuale maggiore fabbisogno di personale docente da assegnare a tali classi, inserendolo nel prossimo programma triennale delle assunzioni di personale docente disciplinato dal decreto-legge n. 97 del 2004, convertito con modificazioni, dalla legge n. 143 del 2004”.
sarà infatti necessario prevedere “l’eventuale maggiore fabbisogno di personale docente da assegnare a tali classi, inserendolo nel prossimo programma triennale delle assunzioni di personale docente disciplinato dal decreto-legge n. 97 del 2004, convertito con modificazioni, dalla legge n. 143 del 2004”.
Il dibattito in aula è stato particolarmente vivace, con l’opposizione che in più circostanze, ha accusato apertamente di razzismo i sostenitori della mozione.
Le mozioni presentate da De Torre (PD) , Capitanio Santolini (PdL) ed Evangelisti (IdV) sono state respinte o accolte solo in modo molto parziale.
Adesso, per dare attuazione alla decisione presa dalla Camera, il Ministro dovrà predisporre un decreto applicativo.