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Assegno al nucleo familiare, quando scade il diritto per ricevere arretrati. Le info utili

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L’Assegno al Nucleo Familiare (ANF) è un sostegno economico erogato dall’INPS per le famiglie dei lavoratori dipendenti, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente.

L’assegno per il nucleo familiare spetta per nucleo familiare che può essere composto da:

  • il richiedente lavoratore o il titolare della pensione;
  • il coniuge che non sia legalmente ed effettivamente separato, anche se non convivente, o che non abbia abbandonato la famiglia (gli stranieri poligami nel loro paese possono includere nel proprio nucleo familiare solo una moglie);
  • i figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni, conviventi o meno;
  • i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati, previa autorizzazione.

L’importo dell’assegno è calcolato in base alla tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo.

Sono previsti importi e fasce reddituali più favorevoli per situazioni di particolare disagio (ad esempio, nuclei monoparentali o con componenti inabili).

L’assegno viene pagato dal datore di lavoro, per conto dell’INPS, ai lavoratori dipendenti in attività, in occasione del pagamento della retribuzione.

Assegno al nucleo familiare. I tempi della prescrizione

Il pagamento dell’Assegno al Nucleo Familiare dipende dai tempi di lavorazione da parte dell’Ufficio Responsabile del Trattamento Economico di ciascuna Amministrazione.

Il chiarimento è contenuto in un post pubblicato da NoiPa sulla propria pagina Facebook.

Se la lavorazione da parte dell’Ufficio Responsabile viene eseguita in un momento successivo rispetto alla decorrenza dell’assegno, NoiPA provvede a corrispondere, nella prima rata utile, tutti gli arretrati dovuti a partire dalla data di decorrenza dell’assegno.

In ogni caso, chi non ha ancora ricevuto sul cedolino l’ANF, può rivolgersi:

  • Alle Ufficio che gestisce il trattamento economico
  • A ciascun Istituto scolastico con il quale il dipendente ha firmato il contratto, se supplente breve e saltuario.

Una volta effettuato il sollecito presso gli Enti indicati, ed effettuata la segnalazione da parte dell’Ufficio Responsabile del Trattamento Economico, NoiPA provvederà ad elaborare e a corrispondere gli arretrati dovuti.

È possibile richiedere gli arretrati dell’ANF fino a 5 anni prima (prescrizione quinquennale).

E le unioni civili e le convivenze?

Con la circolare n. 84 del 5 maggio 2017 l’INPS ha dato indicazioni sugli effetti della legge 76/2016 sulle unioni civili e le convivenze di fatto sulle prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’INPS, tra cui l’assegno per il nucleo familiare.

In particolare, l’Inps ha chiarito qual è il nucleo di riferimento per le unioni civili:

  • Nucleo in cui solo una delle due parti dell’unione è lavoratore dipendente o titolare di prestazione previdenziale: in questo caso, al pari del diritto riconosciuto nell’ambito del matrimonio per il coniuge non separato legalmente ed effettivamente –  che non sia titolare di posizione tutelata, devono essere riconosciute le prestazioni familiari per la parte dell’unione civile priva di posizione tutelata.
  • Nucleo formato da persone dello stesso sesso con unione civile e figli di una delle due parti dell’unione nati precedentemente all’unione stessa: nel caso di genitori separati o naturali con figli nati precedentemente all’unione civile, nulla cambia nel caso in cui uno dei due genitori abbia la posizione tutelata e l’affido sia condiviso oppure esclusivo. A tali figli, infatti, viene garantito in ogni caso il trattamento di famiglia su una delle due posizioni dei propri genitori, a nulla rilevando la successiva unione civile contratta da uno di essi. Ove si tratti di genitori separati o naturali, privi entrambi di una posizione tutelata, la successiva unione civile di uno dei due con altro soggetto – lavoratore dipendente o titolare di prestazione previdenziale sostitutiva – garantisce il diritto all’ANF/AF per i figli dell’altra parte dell’unione civile.
  • Nucleo formato da persone dello stesso sesso con unione civile e figli di una delle due parti nati dopo l’unione: in tale situazione l’assegno potrà essere erogato dall’Istituto allorché il figlio sia stato inserito all’interno dell’unione civile, anche mediante il procedimento descritto dall’art. 252 c.c..

In caso di scioglimento dell’unione civile, il diritto alle prestazioni familiari, sarà regolato ove possibile in conformità con quanto disposto dal codice civile se compatibile ed espressamente previsto.

Per quanto concerne, in particolare, il nucleo formato da persone dello stesso sesso con unione civile e figli di una delle due parti nati dopo l’unione, l’Istituto ha sottoposto la questione al Ministero del lavoro.

Per quanto riguarda invece le convivenze, ai fini della misura dell’ANF, per la determinazione del reddito complessivo è assimilabile ai nuclei familiari coniugali la sola situazione dei conviventi di fatto che abbiano stipulato il contratto di convivenza, qualora dal suo contenuto emerga con chiarezza l’entità dell’apporto economico di ciascuno alla vita in comune.