Quando si parla di un paese che oggi non costituisce statisticamente uno dei più ricchi od importanti sul piano mediatico a livello internazionale, non va dimenticato come esso sia stato un grande impero coloniale fino a metà del secolo scorso per le refluenze che ciò ha prodotto sul piano civile ed economico.
Va, infatti, rammentato per l’importanza che il Portogallo ha sotto il profilo culturale e dunque anche scolastico, che nel mondo il portoghese è una lingua parlata oltre che in Portogallo, anche in Brasile, Angola, Mozambico, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Capo Verde, São Tomé e Príncipe, Macao e Timor Est, con più di 200 milioni di parlanti nativi. Pertanto il portoghese è la sesta lingua madre più parlata al mondo, e la seconda lingua neolatina, superata solo dallo spagnolo. Infatti la lingua portoghese si diffuse nel mondo nel XV e XVI secolo, cioè nel momento in cui il Portogallo, il primo e più duraturo impero coloniale e commerciale d’Europa, stava estendendosi dal Brasile, nelle Americhe, fino a Macao, in Cina, ed in Giappone. Il risultato di questa espansione è che il Portoghese, al giorno d’oggi, è la lingua ufficiale di otto Paesi indipendenti, ed è largamente parlato o studiato come seconda lingua in molti altri. Esistono ancora circa venti lingue creole portoghesi.
È un’importante lingua minoritaria in Andorra, Lussemburgo, Paraguay, Namibia, Svizzera e Sudafrica. Esistono, inoltre, immense comunità parlanti portoghese in molte città e regioni del mondo, come per esempio Parigi in Francia, Tokyo in Giappone, Boston, New Jersey e Miami negli Stati Uniti d’America, nonché le Province argentine di Corrientes, Misiones, Entre Ríos e Buenos Aires. Per andare in medias res, va detto come il recente sistema scolastico portoghese, costituisca in base alla costituzione lusitana, il mezzo per garantire il diritto allo studio ed alla formazione, espresso in garanzia dell’accesso alla formazione continua, come modo di favorire lo sviluppo globale della personalità individuale, del progresso sociale e della democratizzazione della società.
La legge sull’insegnamento (legge n. 46/86 del 14 ottobre, modificata dalla legge n. 115/97 del 19 settembre), ha stabilito il quadro generale ed ha riorganizzato i principi del sistema educativo lusitano compresa la maggior parte delle disposizioni legali che regolano il sistema. Il sistema educativo del Portogallo è diviso in due settori di responsabilità: Ministério da Educação (ministero dell’insegnamento) è responsabile delle scuole e delle strutture professionali, delle scuole materne federali, delle scuole primarie e delle scuole dell’insegnamento secondario e Ministério da Ciência, Tecnologia e Ensino Superior (ministero delle università di scienza, tecnologia ed insegnamento superiore) è responsabile degli stabilimenti superiori federali, privati e cooperativi. Il sistema portoghese costituisce un modello educativo composto da scuola materna, scuola primaria e scuola secondaria. Nel contesto della fase secondaria regolare si può scegliere tra un ramo educativo comune o un ramo professionale ed anche un corso speciale artistico.
Si può anche scegliere una formazione professionale speciale, collegio/università con ensino a distância (insegnamento a distanza). L’insegnamento superiore è organizzato in due sottoinsiemi: ensino universitário (università) ed ensino politécnico una scuola di formazione tecnica orientata alla vita professionale.
Al termine del ciclo di studi secondari in Portogallo viene previsto il cd. EFAN o Exame final de ambito nacional. Questo è un vero e proprio esame finale obbligatorio organizzato a livello nazionale al termine dell’istruzione secondaria superiore (12° anno dell’istruzione generale e tecnologica), che porta al conseguimento del Diploma de estudos secundarios.
Deve essere sostenuto in determinate materie dagli alunni che frequentano scuole abilitate ufficialmente a organizzare gli esami, dagli alunni che hanno interrotto gli studi, dagli alunni esterni che frequentano scuole private senza autonomia didattica e da candidati indipendenti che seguono l’istruzione generale o tecnologica. Coloro che non superano questo esame possono sostenere l’esame Exame de equivalencia a frequencia.
Vi è ancora l’EEF o Exame de equivalência à frequência. Si tratta di un esame obbligatorio su tutte le materie del 10° e 11° anno di studi, e sulle materie del 12° anno per le quali non è organizzato nessun esame finale obbligatorio a livello nazionale. Questo esame è organizzato anche per gli alunni esterni e i candidati indipendenti che seguono corsi di tipo generale o tecnologico. Rappresenta una seconda possibilità di valutazione finale per gli studenti che non hanno superato l’Exame final de ambito nacional.
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