Non c’è pace all’Istituto Majorana di Catania: la scuola, dopo essere stata per mesi nell’occhio del ciclone per una vicenda collegata con la questione della compilazione del registro elettronico, torna adesso alla ribalta delle cronache per un problema che vede coinvolti gli stessi alunni.
La denuncia dei genitori
Secondo quanto denunciato in un comunicato firmato da quasi tutti i membri del consiglio di Istituto in occasione di piogge anche molto insistenti, ai piccoli alunni non viene consentito né di entrare nei locali scolastici né di sostare in un’area riparata.
Il risultato preoccupa molto i genitori che protestano: “Se il caso si verifica al momento dell’ingresso accade che gli alunni devono affrontare una intera giornata di scuola, sui banchi e come pulcini in ammollo, in condizioni favorenti il sorgere di un conseguente malanno”.
Sotto accusa è la dirigente scolastica dell’istituto che pare non abbia nessuna intenzione di prendere in considerazione le soluzioni proposte dalle famiglie; il consiglio di istituto, per esempio, ha suggerito la realizzazione di una pensilina e di pagare i lavori utilizzando almeno in parte i contributi volontari versati dalle famiglie stesse.
Ma, a quanto si legge nel comunicato, nella riunione del consiglio in cui è stato discusso l’argomento la dirigente avrebbe votato contro.
I firmatari del comunicato, membri del consiglio di istituto, parlano di situazione inaudita ed oltremodo intollerabile e sottolineano che il Consiglio di Istituto ha cercato anche di mediare con la DS per “un orario di entrata/uscita un tantino più flessibile (al fine di poter far riparare i piccoli ragazzi al sicuro, all’interno della scuola, al verificarsi di tali e violente intemperie) e che andasse incontro a tali ed eccezionali eventi climatici avversi e pericolosi per la incolumità dei ragazzi”.
I firmatari del documento hanno così deciso anche di interpellare l’Ufficio Scolastico Regionale per richiedere un intervento volto a risolvere una volta per tutte il problema anche per evitare che in occasione di un prossimo acquazzone ci si debba rammaricare per conseguenze ancora più gravi di quelle che si sono verificate fin a questo momento.