Gli esami di maturità dell’anno scolastico 2018/2019 subiscono una nuova mini rivoluzione dopo l’eliminazione del quizzone e della prova Invalsi, molto temute dagli studenti con l’esordio della prova mista che riguarderà il secondo scritto che varia a seconda dell’indirizzo di studio frequentato dal candidato.
A questo si aggiunge l’adozione prevista per i prossimi esami di stato della secondaria superiore delle griglie valutative uniformi su tutto il territorio nazionale. Griglie che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) garantire una maggiore trasparenza nella correzione delle prove scritte ed attenuare il boom del massimo dei voti che ogni anno si registra in special modo nelle regioni del Sud Italia.
Un maggiore equilibrio nella valutazione complessiva dell’esame di maturità, dunque, che dovrebbe garantire uniformità nell’attribuzione del voto finale che dovrebbe rispecchiare le reali competenze acquisite dagli studenti dichiarati maturi. Queste sono, al momento, le buone intenzioni dettate dal Miur, che successivamente dovranno essere tradotte in azioni concrete.
Fatto sta che l’esame di maturità, negli ultimi anni a questa parte sta subendo molti cambiamenti che, speriamo, vadano nella direzione giusta della valorizzazione delle eccellenze e della meritocrazia. Sarà così. Chissà.
Tuttavia per quanto attiene la prova scritta di italiano sui deve, purtroppo, registrare l’assenza della traccia storica che è stata eliminata perché non soddisfaceva appeno i desiderata dei maturandi. Infatti è risaputo che la storia è un po’ considerata la “bestia nera” dagli studenti che, nostro malgrado, ignorano soprattutto la storia contemporanea, in quanto pochissimo affrontata e studiata nell’ultimo anno della scuola secondaria superiore.
Dobbiamo far notare, altresì, la scomparsa per i licei classici della tradizionale versione di latino e di greco che cede il posto alla prova mista, così come nel liceo scientifico la “classica” prova di matematica verrà affiancata a quella di fisica.
Insomma la seconda prova scritta riguarderà le due maggiori discipline caratterizzanti il corso di studio frequentato dal maturando. Questo nuovo sistema di affrontare l’esame di stato funzionerà sul piano pratico? Sarà più obiettivo nella valutazione con l’uso delle griglie valutative?
Per ora non si è in grado di rispondere, ma giudicheremo nel prossimo mese di giugno 2019, quando la nuova formula dell’esame di stato della scuola superiore, prenderà avvio.
Mario Bocola