Nel decreto ministeriale n. 41 dell’8 aprile 2009 – nel quale si tiene anche conto del fatto che i contenuti dei testi in via di adozione non necessitano, per il prossimo anno scolastico, di nuove edizioni, non essendo stati innovati i programmi di insegnamento – si precisa che occorre determinare le caratteristiche tecniche dei volumi nella versione a stampa, anche al fine di assicurarne il contenimento del peso (nonché le caratteristiche tecnologiche dei libri di testo nelle versioni on line e mista: infatti, su iniziativa degli editori, sarà possibile la diffusione, fin dall’a.s. 2009/2010, delle versioni digitali dei libri in adozione), il prezzo dei libri di testo della scuola primaria e i tetti di spesa dell’intera dotazione libraria, per ciascun anno della scuola secondaria di I e II grado.
I prezzi di copertina dei volumi della scuola primaria per l’anno scolastico 2009/2010 sono quelli stabiliti nell’allegato 2 del suddetto decreto.
I tetti di spesa dei testi della scuola secondaria (riferiti sia alla versione a stampa che, limitatamente al prossimo anno scolastico, a quella on line e mista) entro cui i docenti sono tenuti a mantenere il costo dell’intera dotazione libraria sono quelli stabiliti nell’allegato 3 (per la secondaria di primo grado) e nell’allegato 4 (per la scuola secondaria di secondo grado).
In particolare, per la scuola media il tetto di spesa è fissato in 286 euro per la 1ª classe, in 111 euro per la 2ª, in 127 euro per la 3ª classe. Nella prima classe delle scuole superiori, la spesa maggiore riguarda il liceo classico, dove per il prossimo anno scolastico il tetto di spesa è fissato in 320 euro.
Eventuali incrementi degli importi indicati per ciascuna classe dei percorsi di studio devono essere contenuti entro il limite massimo del 10% (per le superiori si fa riferimento agli istituti scolastici in cui sono presenti indirizzi sperimentali); in tal caso le relative delibere di adozione dei testi scolastici debbono essere adeguatamente motivate da parte del collegio dei docenti ed approvate dal consiglio di istituto.