Home Archivio storico 1998-2013 Generico Alcol e giovani, la Regione Lazio si allea con “La Sapienza”

Alcol e giovani, la Regione Lazio si allea con “La Sapienza”

CONDIVIDI
Attività di formazione rivolte a studenti e agli operatori scolastici; l’istituzione di un Centro regionale di formazione dedicato ai “Problemi e patologie alcol correlati”, inserito nelle attività del centro di riferimento Alcologico del Policlinico Umberto I di Roma; attivazione di campagne di informazione e di sensibilizzazione in ambito scolastico, m anche presso le famiglie e gli esercenti e forme di collaborazione e di cooperazione interistituzionale.
Sono i punti principali della convenzione stipulata dall’assessorato all`Istruzione, diritto allo studio e formazione della Regione Lazio e il centro di riferimento Alcologico della Regione Lazio – Dipartimento di Medicina Clinica dell`Università di Roma “La Sapienza”: il fine è porre un freno all’abuso di alcol si sta diffondendo tra i più giovani. Una piaga che produce ormai con sempre più frequenza comportamenti alterati e lontani della realtà, oltre un numero altissimo di incidenti stradali.
A sottoscrivere l’accordo, estendibile anche ad altri servizi sociosanitari del territorio, oltre che ad altre Università del Lazio e con le ulteriori istituzioni preposte all`inserimento nell`ordinamento didattico della Sindrome Alcolica, anche attraverso borse di studio per alta formazione specialistica, è stato, per la Regione Lazio, l`assessore uscente all`Istruzione, Silvia Costa, alla vigilia della fine del suo mandato: l`assessore, da pochi giorni passata a ricoprore l’incarico di eurodeputato, sempre per il Pd, che sulla lotta all’alcolismo, alla devianza e alla dispersione scolastica giovanile ha sostenuto e finanziato molti progetti.
Soddisfazione da parte del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo: “Si tratta di una risposta a una questione sociale che sta ormai dilagando – ha detto Marrazzo – ovvero l`etilismo giovanile. Con la convenzione si vuole fornire un`informazione adeguata a studenti, docenti e famiglie, nonché consulenza e formazione agli operatori, anche per realizzare politiche più efficaci di prevenzione nelle scuole“.