In merito al concorso straordinario infanzia e primaria, sappiamo che già alcuni Uffici scolastici provinciali stanno pubblicando le commissioni esaminatrici.
Anche se ancora mancano all’appello diverse regioni, le commissioni sono state già rese note da molti USR. Questo vuol dire che le convocazioni per le prove orali non tarderanno ad arrivare.
In attesa di conoscere queste date, rispondiamo ad una lettrice che ha chiesto chiarimenti sul percorso successivo al concorso. “Cosa succederà una volta finito il concorso?”, chiede la docente.
I vincitori saranno inseriti in una GMRE
Prima di tutto è bene chiarire che, una volta esaurita la procedura riservata, i docenti saranno inseriti in una graduatoria di merito regionale.
Tuttavia, il decreto dignità sancisce per quanto riguarda le immissioni in ruolo, che si assegni il 50% dei posti alle graduatorie ad esaurimento e il restante 50% ai concorsi. Nel caso si esauriscano le GaE, i posti residui confluiranno nella quota destinata ai concorsi.
Per quanto riguarda la quota di assunzioni destinata ai concorsi, la situazione è un po’ complessa, nel senso che saranno i vincitori del concorso docenti 2016 ad avere la corsia preferenziale, e quindi i primi immessi in ruolo saranno proprio i soggetti presenti nelle graduatorie del concorso 2016.
Nel caso dovesse verificarsi un residuo di posti, per le assunzioni si pescherà dalle graduatorie dei concorsi infanzia e primaria, sia quello straordinario che quello ordinario, il cui bando potrebbe arrivare a breve, con quote del 50% ciascuno.
Quando si esaurirà anche la graduatoria del concorso straordinario i posti residui si assegneranno al nuovo concorso ordinario.
Gli immessi in ruolo dalla graduatoria del concorso straordinario, ricordiamo, saranno sottoposti, per la conferma dell’assunzione, al periodo di formazione e di prova.
C’è il nodo legato alla Plenaria dei diplomati magistrale
Bisogna mettere però in evidenza un altro aspetto. Sappiamo che a beneficiare della procedura riservata del concorso straordinario infanzia e primaria sono, oltre i laureati in scienze della formazione primaria, i diplomati magistrale diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02.
La platea di partecipanti è composta in larga parte da soggetti con il diploma magistrale che negli anni passati hanno ottenuto o chiesto l’inserimento nelle GaE con riserva. Il concorso è stato pensato principalmente per stabilizzare questi precari, ma considerando il fatto che la vicenda giudiziaria ancora non è per nulla conclusa, è bene ricordare che quanto scritto potrebbe anche modificarsi.
Infatti, come spiegato in precedenza, nel caso in cui l’esito dell’Adunanza Plenaria dovesse essere positivo, per i docenti con diploma magistrale potrebbero “splancarsi” le porte della stabilizzazione: infatti, da un lato ci sarà la possibilità di inserirsi a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro ci saranno le graduatorie di merito per chi ha partecipato al concorso straordinario.
Tutto ciò andrebbe appunto in favore dei docenti con diploma magistrale, dato che le assunzioni, ricordiamo, vengono effettuate per il 50% dalle Graduatorie ad esaurimento, e per il 50% per le graduatorie di merito. Queste ultime però vedono in alcune regioni le graduatorie del concorso 2016 ancora piene, che pertanto avrebbero al momento la precedenza sulle nuove GMRE del concorso straordinario.
Risulta evidente che con l’inserimento in GaE la graduatoria del concorso straordinario passerebbe in secondo piano.
Discorso diverso se l’esito dovesse essere negativo: gli interessati, a quel punto, dovranno concentrarsi solo sul concorso straordinario (e poi quello ordinario), come unica via d’accesso al ruolo, in attesa del verdetto della Cassazione, previsto invece a marzo.
Aggregazioni territoriali
In attesa dei prossimi sviluppi, ricordiamo che lo scorso 18 dicembre 2018, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le aggregazioni territoriali delle sedi in cui si svolgeranno le prove.
Il bando prevedeva infatti che nel caso in cui in una Regione vi sia un numero esiguo di candidati, si provvederà ad aggregare la procedura in una altra Regione.
Ecco le regioni interessate alle aggregazioni territoriali
Infanzia posto comune: Molise, Basilicata
Infanzia posto di sostegno: Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Veneto, Abruzzo, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria
Scuola primaria posto comune: Molise
Scuola primaria posto sostegno: Molise, Sardegna, Umbria, Friuli-Venezia Giulia,Liguria, Piemonte, Basilicata
La prova orale
Per quanto riguarda la prova orale, questa sappiamo che avrà una durata massima complessiva di 30 minuti e consiste nella progettazione di un’attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche, metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).
Valutazione prova orale e dei titoli
Per quanto riguarda la valutazione della prova orale e per la valutazione dei titoli, la commissione esaminatrice ha a disposizione un punteggio massimo pari, rispettivamente, a 30 e a 70 punti.
A dettare i criteri della valutazione della prova orale alla commissione sarà la griglia di valutazione, ovvero l‘allegato B del decreto ministeriale.
Invece, ai sensi della tabella all’allegato C del decreto ministeriale, la commissione assegna ai titoli culturali e professionali un punteggio massimo di 70 punti.
Da segnalare, in questo ultimo caso, che il punteggio relativo agli anni di servizio è fissato ad un massimo di 5 punti per ciascun anno di lavoro.
L’allegato C, è bene sottolineare, si riferisce al servizio di insegnamento prestato, su posto comune e di sostegno, nel solo grado per cui si procede alla valutazione, nelle scuole statali o paritarie e nelle istituzioni convittuali statali.
Il servizio prestato nei percorsi di istruzione dei Paesi UE è valutato ove riconducibile alla specificità del posto.
Il servizio a tempo determinato è valutato ai sensi dell’articolo 11,
comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124.
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Il regolamento e gli allegati A, B e C
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