Gentile Sig. Bussetti,
Non la chiamo ministro volutamente, in quanto io, docente laureata e plurititolata, siciliana, non mi sento ahimè rappresentata da Lei.
Le chiedo gentilmente di spiegare a me e a tutta la categoria di precari, cosa ha contro la terza fascia e contro la professionalità dei docenti.
Insegno da molti anni a 1.500 km di distanza, ho lasciato la mia famiglia al sud, pago da sola affitti, bollette, medicine, trasporti inaccessibili, continuo a formarmi come persona e soprattutto come docente e tutto per un solo motivo: INSEGNARE con passione, competenze e professionalità ai miei alunni. Insomma sono una che si “impegna forte”!
Eppure Lei e la sua squadra sembrate indifferenti al grido della terza fascia: proponete concorsi “all in one” dove inserite nel calderone: laureati, itp, professori con esperienza e chi più ne ha più ne metta; non valorizzate l’esperienza e non volete nemmeno aprire le porte della stabilizzazione.
Gentilmente mi spiega perché non ho diritto alla stabilizzazione???
Le faccio presente che da anni:
- lavoro con molte soddisfazioni per la mia professionalità
- redigo verbali, documenti, etc
- faccio esami di stato, interrogazioni, corsi e lezioni di alto livello
- Partecipo a formazioni ed esami come docente e coordinatrice didattica
- Ho il quadruplo dei titoli di un ministro dell’istruzione (laurea, 2 diplomi, 2 master, b2, ecdl, lim, tablet, corsi esteri, etc etc)
Lei sarà in grado di rispondere onestamente alla mia domanda?
Le porgo i più cordiali saluti con una preghiera finale: “Si faccia un profondo esame di coscienza e se presto si renderà conto che fare il ministro dell’Istruzione non fa per Lei, per favore si dimetta e non rovini famiglie intere e professionisti come ha già fatto con me!”.