Home Archivio storico 1998-2013 Estero Basta compiti a casa, a prepararli ci pensa la famiglia

Basta compiti a casa, a prepararli ci pensa la famiglia

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Da sempre tornare a casa senza il “fardello” dei compiti è il sogno della maggior parte degli studenti. Del resto passare pomeriggi interi dietro ai libri, a fare esercizi e a ripetere i concetti in vista delle interrogazioni del giorno dopo rappresenta la messa in atto di azioni faticose e non sempre ripagate con risultati adeguati all’impegno profuso.
I sogni però talvolta diventano realtà. Ed è quanto accaduto pochi giorni fa a due fratelli canadesi, di dieci ed undici anni, frequentanti una scuola elementare di Calgary: grazie alla caparbietà dei genitori, che sono entrambi avvocati, sono stati esentati dai responsabili dell’istruzione locale a svolgere attività specifiche assegnate dai docenti. A patto, però, hanno stabilito i giudici, che si rechino comunque a scuola preparati in occasione di compiti ed esami.
Sul giudizio finale avrebbe pesato in maniera determinante il fatto che la coppia di genitori-avvocati ha dimostrato l’assoluta inutilità – ai fini dell’acquisizione di ottime conoscenze, competenze e capacità – dello svolgere i compiti in orario extradidattico: per alcuni anni si sono prodigati nella raccolta di “prove schiaccianti” che il livello di istruzione dei loro figli non avrebbe subito miglioramenti dalla sfilza di compiti assegnati dai docenti e da svolgere nelle mura domestiche. La preparazione di un allievo, hanno sostenuto i due durante il dibattimento, dipende piuttosto dal suo coinvolgimento nei confronti della materia.
I giudici sembrano averli presi alla parola: niente più compiti, l’importante è che i due fratelli giungano a scuola ogni giorno preparati. A questo punto sarà compito della famiglia (ma gli sarà convenuto?) provvedere all’assegnazione dei compiti. Il Calgary Catholic School District, il Provveditorato scolastico cattolico, ha ratificato l’originale sistema, chiamato “piano di compiti differenziato”, facendolo firmare proprio ai genitori. Che d’ora in poi dovranno, pena risoluzione del contratto, mandare a scuola figli preparati. Un vincolo ci sarà anche per i docenti: dovranno interrogare gli studenti solo su ciò che è stato effettivamente spiegato in classe. Senza però più avergli raccomandato, prima della verifica, come e si cosa esercitarsi. Questo diventa compito dei genitori. Cose dell’altro mondo…